United States or French Polynesia ? Vote for the TOP Country of the Week !


Il Maestro della nave, nel volto del quale la paura non si era manifestata, come negli altri, per via di pallidezza, ma con tale un colore che teneva tra violetto ed il nero, si vedeva intento, con le mani su due vasi di terra per impedire che, cozzandosi in quei fieri scotimenti, si rompessero, e quanto aveva in canna gridava: «Libeccio, libeccio! sono si fatti i modi che suoli tenere co' tuoi buoni amici? Or corrono ben quaranta anni che frequento casa tua, mai quanto questa volta mi ti sei mostrato cruccioso: ti ho forse usato villania? ho tralasciato un giorno di bere alla tua salute? E mi dovevi fare questa vergogna appunto adesso che ho promesso a Monsignor Conte di trasportarlo sano e salvo fino ad Ostia? Senti che scossa! Domine, in adjutorium... che vento indiavolato! Ne vuoi la fine; e quando avrai fatto percuotere questi due vasi tra loro, i quali da poi che si conoscono sono vissuti da buoni fratelli, e spezzare, e sperdere il mio buon vino, che cosa pensi aver fatto? Almeno tu mi avessi dato tempo di bevermelo.... pazienza! Aspetta di grazia fino a domani, e quindi fa quello che vuoi.... Domine, in manus tuas commendo....» urlò il povero Maestro, che uno sbalzo terribile della nave fece duramente stramazzare su l'intavolato, e rovesciargli addosso i vasi con tanto amore guardati; onde è che tutto smanioso prendesse a dire brontolando: «Ah! libeccio misleale e fellone, che pretendi? Annegare Monsignor Carlo? Non sai ch'egli nasce di famiglia antica quanto la tua, ed è il più nobile signore di tutta Cristianit

129 Conosce ben che, poi che 'l cor fellone avea scoperto il misero contra essa, ch'ella, per non tornargli in suggezione, d'alcun potente in man si sar

Diceva, Ramengo, mio Ramengo dove sei? Chiamava Ramengotonò lo sconosciuto. Sicuroseguitava il pescatore. Proprio Ramengo; non m'è uscito mai di mente quel nome. La non sapeva dir altro: ed anche quando delirava non faceva che ripeter quello, e.... E qual altro? chiese il fellone, spalancando gli occhi incontro alla nuova parola che aspettava.

16 Io non mi leverò da questi piedi (diss'ella), signor mio, se del fellone ch'uccise il mio figliuol, non mi conciedi di vendicare, or che l'abbi

A te! grida Cucurbio con voce stonata; leva la fronte, gira gli occhi d'intorno, e poi fa di additarmi quale sia, fra tanti nasi, il vero re dei Panami. L'ambasciatore si levò tutto tremante, e accostandosi col debito rispetto a re Piperio, gli toccò leggermente la pantofola coll'indice. Dragomani! urla Cucurbio levate le daghe, e la testa di questo fellone rotoli all'istante sul pavimento.

Veggansi le molte concessioni di feudi e altri beni fatte da re Carlo in questo tempo, che leggonsi nel r. archivio di Napoli, reg. di Carlo I, segnato 1269, D, fog. 1 ed 8. Tra gli altri si trova a fog. 6, a t. e duplicato al 114, a t. un diploma del 15 genn. tredicesima Ind. pel quale furon date all'arcivescovo di Palermo le case che possedeva in Napoli Matteo de Termulis, fellone.

Il Duca, più irritato da quel rifiuto, voleva ad ogni modo domare e punire quel fellone, onde tentò di procacciarsi i modi d'avere soldati e danaro imponendo nuove taglie e gravezze; ma la miseria ch'era grande, e la carestia che s'andava aumentando, fecero non solo inefficaci le gabelle, ma il travagliato popolo eccitarono a turbolenze e sedizioni che costrinsero lo Sforza a deporre ogni pensiero di continuare la guerra.

Perfidia tanta ah! non permetta il cielo! Manfredo, signor nostro, a te m'invia, A te ch'egli ama e venera, e possente Crede appo Dio. Che vuol da me il fellone? T'acqueta. Che vuol ei? Rende onoranza A quella fama tua che in parte celi Per umiltade, e forse in parte ignori, Ma che sul volgo e sui baroni è immensa. Il vigor de' Profeti, è nel tuo sguardo, Nella parola tua, nell'inclit'opre! fur poste in obblìo le ardimentose Verit