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Aggiornato: 10 giugno 2025


In séguito a tale considerazione, credetti il premio adeguato alla fatica di trattenerci qualche giorno ancora a Milano; e ricominciammo il pellegrinaggio nei negozî, non più di stoffe, ma di gingilli. Stavolta le compere eran d'un'inutilit

E tutto questo pareva poco per manifestare la letizia infinita del fatto, sicchè allogava a valenti pittori parecchi quadri che rappresentano, il primo Coligny investito da un sicario cattolico mentr'esce dal Louvre; l'altro la strage orribile degli Ugonotti; il terzo Carlo IX che in Parlamento si vanta di avere sollevato il boia in cotesta fatica; questi quadri durano tuttavia nel Vaticano nella sala appellata dei Re (e ci stanno bene) la quale precede la cappella sistina. La memoria di cotesta scalleraggine compariva raccomandata anco troppo alla esecrazione pubblica, ma non contenti i preti degli affreschi vollero commetterla anco alle medaglie; di vero Gregorio XIII ne fece coniare una, e stupenda la quale certo gesuita dabbene ci descrive così: da un lato rappresenta il macello orribile esegito da 60,000 uomini degli eretici nella capitale, nel corso di tre giorni e di tre notti, secondo il consiglio di Dio sovvenuti dal suo aiuto celeste ; dall'altro è la immagine del buon Gregorio. Per colmare lo staio il santo Padre spediva in Francia legato a latere il Cardinale Orsino con la istruzione, che insista fortemente perchè la cura tanto bene incominciata co' rimedi bruschi non guasti con importuna umanit

Inesprimibile l’ardore che essi mettevano nella causa; l’agitazione, la fatica, la contenzione d’animo influì tanto sul temperamento dell’uno, che, appena udita la sentenza contraria, la sua statura s’accorciò improvvisamente d’un piede; mentre fu così viva la gioia dell’altro che le sue membra si allargarono, e di più pollici s’ingrossò la sua corporatura.

PELAMATTI. So che non dici a me. PANURGO. A te dico io, a te. PELAMATTI. Ti ho forse ciera di cornacchia io, che per scacciarmi gridi: oh, oh? PANURGO. Volevi tu spezzar quella porta? PELAMATTI. Ancora non ci era accostato. PANURGO. Ti toglio la fatica di battere, e par che te ne spiaccia. PELAMATTI. E se fusse tua madre, aresti tanta paura che fusse battuta?

47 il qual con gran fatica, ancor ch'aiuto avesse da Leon, sopra vi salse: così quel vigor manco era venuto, che pochi giorni inanzi in modo valse, che vincer tutto un campo avea potuto, e far quel che fe' poi con l'arme false. Quindi partiti, giunser, che più via non fer di mezza lega, a una badia: 48 ove posaro il resto di quel giorno, e l'altro appresso, e l'altro tutto intero, tanto che 'l cavallier dal liocorno tornato fu nel suo vigor primiero. Poi con Melissa e con Leon ritorno alla citt

Più volte, Ugolin mio, mossi il pensiero per risonar con la zampogna mia, vostra rara virtute e cortesia, poggiando al ciel col bel suggetto altero. Cantino altri di voi tanti pastori, che pascon le lor gregge a l'Arno intorno, a cui le Muse, a cui fortuna è amica; io s'unqua al mio felice stato torno, non pur non tacerò miei santi ardori, ma voi sarete mia maggior fatica. Vat.

"Per fede "Vienna, 6 novembre, 1864." Aldo Rubieri! sclamò con una certa sorpresa l'avvocato. Il nostro bravo scultore? Ya mein herr, ya! rispose il babbo che aveva capito a lume di naso. Sarebbe ella compiacente di spiegarmi come e in quali circostanze sia avvenuta questa donazione? Leopoldina con molta fatica e con molto rossore cominciò a raccontare all'avvocato quello che noi gi

Era discesa dai monti colla febbre in corpo e si pensò che la fatica del viaggio, il sole preso nel ritorno, il latte della zia Maddalena e la quantit

ESSANDRO. Mi burli? hai torto straziarmi cosí. PANURGO. Voi volete che v'aiuti a dolervi, io vi aiuto: questa è cosa di poca fatica. ESSANDRO. Facciamo collegio tra noi della mia vita, e consigliamoci l'un l'altro se dobbiamo fuggircene.

Un servo dormiva sopra una stuoia, co ’l cappello di paglia su la faccia. Don Giovanni non risvegliò il servo. Salì con fatica le scale, tenendo li occhi fissi ai gradini, soffermandosi, mormorando:

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