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Aggiornato: 15 giugno 2025


Noi vedemmo questo giá lago italiano sotto a' romani; non forse che questi od altri italiani vi navigassero e mercanteggiassero molto essi stessi; signori, cioè oziosi, in ciò probabilmente come in ogni cosa, si facevan servire di commerci da' greci, da' fenici, dagli egiziani, in ciò antichi.

La musica rimbombava da tutte le parti. Annetta ammirava tutte quelle feste, considerava la magnificenza degli abbigliamenti, le ricche livree dei servitori, i mobili di velluto ricamati in oro, ascoltava i lieti canti che facevan echeggiar le vôlte, e credevasi trasportata in un palazzo di geni e di fate.

Non trovo strano; dico che tra una donna, chiunque ella sia, e due milioni, quasi tutti gli uomini sceglierebbero questi e lascerebbero quella. Loredana non rispose; la bella faccia ridente aveva preso un'espressione dura, che gli angoli rialzati della bocca facevan più recisa; e gli occhi fissavan dritti in volto il Candriani, cercando di scrutarne il pensiero riposto.

E Ariberto ammirava l'arte con cui le due donne, guidate da un impareggiabile istinto, li facevan trottare senza nulla concedere; ambedue sapevan benissimo che pensare di quel loro serraglio o di quel loro asilo infantile; benissimo leggevano nel cuore e negli occhi di quegli instancabili adoratori. Esse li tenevano tutti a distanza, badavano a distribuir con equit

Il salotto era addobbato con carta a fiori d'oro sul fondo rosso; i mobili mal disposti, in ordine scrupolosamente simmetrico, facevan pensare a lunghi mesi d'abbandono, quantunque non vi fosse un grano di polvere. Il pianoforte, del quale Filippo toccò alcuni tasti, emise un miagolìo prolungato che fece ridere Loredana.

I grandi occhi cinerei di Vitaliana, allo sguardo lontano, profondo, serico, dolce e cristallino se venivan fuori dal vago infinito in cui sembravano immersi, dovunque si fissavano, facevan nascere dei gigli come racconta la leggenda degli occhi di Gesù. Si sarebbe detto che v'inondassero di foglie di rosa. Il desiderio prendeva le ali della preghiera!

Gli auditori, tutti in piedi, intorno al banco del presidente, ascoltavano attenti, o ne facevan sembiante, la lettura del giornale.

Ma propriamente i cavalieri si distinguevano per elmi e corazze e schinieri d’acciaio: filettati d’oro se di ricchi e connestabili, con spade, stocchi, e mazze ferrate: e certi magnati, ove sugli elmi non avesser cimieri propri e gentilizi, vi facevan pompa di piume d’estranei uccelli. Cavalcavano bei destrieri, difesi con testiera e gualdrappa di cuoio, briglie purpuree e freni dorati.

Quelli che davan da fare erano invece i Domenicani ed i Filippini, i quali al predicatore ufficiale della metropolitana contrapponevano i migliori loro soggetti; e se non li avevano del proprio ordine, li facevan venire da altri del clero regolare e secolare pur di averli e di gareggiare.

A quella sala facevan capo quattro porte. Da una di esse poco stette che se n’usciva Selvaggia, e la traversava per andare a riposo nella sua camera. Era stata fin allora in quella della sua povera madre, la cui malattia di sfinimento s’aggravava ogni giorno. Margherita la vecchia fantesca la precedeva con una face. Costei era gi

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