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Aggiornato: 22 luglio 2025
BALIA. Chi ha gran voglia di udire ha gran voglia di ridire, e questa è cosa d'importanza piú che non pensi. ANASIRA. Teh! ti sei fidata di me delle cose dell'onor tuo ché ben sai che facesti in casa mia quando eri giovane, e or tieni tanto secrete le cose altrui. BALIA. E se tu m'hai narrate le tue vergogne, come posso sperare che tacci l'altrui?
NARTICOFORO. Io suspico certo che tu sarai entrato dentro qualche diversorio e ti arai ingurgitato qualche anfora, medimno o congio di liquor di Bacco; e cosí semisepolto nel sonno, ti sará apparso questo strano fantasma d'essere stato in casa di Gerasto, e in estasi gli facesti l'ambasciata e ancor nel somno parli meco.
Draghignazzo anco i volle dar di piglio giuso a le gambe; onde ’l decurio loro si volse intorno intorno con mal piglio. Quand’ elli un poco rappaciati fuoro, a lui, ch’ancor mirava sua ferita, domandò ’l duca mio sanza dimoro: «Chi fu colui da cui mala partita di’ che facesti per venire a proda?». Ed ei rispuose: «Fu frate Gomita,
NARTICOFORO. Ascolta, che non so come puoi tu vivere senza saper questo. GERASTO. Seguite la cagion della peste. NARTICOFORO. Alfin, per giungerlo, gli dico che mi facci copia di veder quella sua figlia che aveva; e mi disse che avea commutato la vita con la morte. GERASTO. Perché non vi facesti mostrar quella sua figlia appestata?
Alberto Mario continuò: «Tutto codesto, o Italia, ci facesti conoscere, dicono le genti straniere, e ci ripeti tuttodì, con mille bocche, e tutto codesto è gloria, grandezza, magnanimit
Quand'elli un poco rappaciati fuoro, a lui, ch'ancor mirava sua ferita, domando` 'l duca mio sanza dimoro: <<Chi fu colui da cui mala partita di' che facesti per venire a proda?>>. Ed ei rispuose: <<Fu frate Gomita, quel di Gallura, vasel d'ogne froda, ch'ebbe i nemici di suo donno in mano, e fe' si` lor, che ciascun se ne loda.
Padre mio disse voglio conoscere quella fanciulla, parlarle; se ella mi conferma i tuoi detti, ti giuro che disprezzerò Gabriele quanto l'ho amato, realizzerò i sogni che facesti per me. Ella non vide il lampo di trionfo, che solcò le pupille del conte. Il tuo desiderio rispose può essere appagato.
Come facesti a saperlo? Me l'han detto ier sera, signorina; mi sono scordata di contarvelo.» Emilia la pregò di avvertirla quando Montoni fosse solo. Annetta andò a portar la risposta a Bernardino, che l'aspettava impaziente. Il castellano intanto fu così occupato per tutto il giorno, che Emilia non ebbe l'occasione di calmare i suoi timori sul destino della zia.
Ahi! misera madre, apri gli occhi e guarda con alcuno rimordimento quello che tu facesti; e vergógnati almeno, essendo reputata savia come tu se', d'avere avuta ne' falli tuoi falsa elezione! Deh! se tu da te non avevi tanto consiglio, perché non imitavi tu gli atti di quelle cittá, le quali ancora per le loro laudevoli opere son famose?
Come ora stava ragionando col padre, se ora stava ragionando meco? DULONE. Alcun di noi sta fuor di sé. Dove voi avete ragionato con Amasia? ERASTO. In casa di Cintio, in quella finestra sovra la porta; nel por che tu facesti il piè nella strada, ella fu chiamata e partissi.
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