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Aggiornato: 26 giugno 2025
Liquidazione o fallimento, per Matteo Cantasirena e per il Fontanella erano tutt'uno: erano la rivelazione delle magagne e degli errori commessi in comune e da soli, erano la rivelazione di tutti i brogli e di tutti gli imbrogli da soli e in comune perpetrati, erano lo scandalo, erano la condanna.
Conscî che, sebbene deciso a difendere fino agli estremi contro ogni invasione l'indipendenza della sua terra, il popolo di Roma non rende mallevadore il popolo di Francia degli errori e delle colpe del suo governo; Fidando illimitatamente nel popolo e nella santit
In quanto ad astronomia e medicina, nel medio evo ancora, allorchè il nome d’Israelita era colpito d’immeritato obbrobrio, era affidata ad Ebrei la salute di re e principi, e persino quella dei papi: e furono Ebrei quelli che emendarono gli errori astronomici del calendario Giuliano, e collaborarono alla compilazione delle tavole Alfonsine e calendario Gregoriano.
Io mi forzavo dimostrarle, che le conseguenze dei miei errori giovanili non furono poi disastrose, e non mi avevano impedito di diventare buon marito e buon padre, e abbastanza felice, per quanto lo consenta l'umano destino... e la turbolenza femminea.
E voi sète giudice e non avvocato che debbiate escusarlo. DON RODORIGO. Perché gli innamorati han l'animo infermo d'amore e la ragione annebbiata da furori, i loro errori son piú degni di scusa che di pena, e la giustizia ha gran riguardo ne' casi d'amore.
Se venivano gli amici facevano la partita alle carte e il capitano litigava col maestro. Maddalena cercava di mitigare le irritazioni, di giustificare gli errori, non si lamentava mai degli sbagli di Pigna che giuocava con lei, molto peggio del maestro col capitano; Stefano stava a guardarli, la Beppina lavorava nei vestitini della sua bimba.
Gian Pietro Lucini non cade in nessuno di questi errori. La visione artistica per lui appare netta e serena, ad onta ed oltre del metodo: afferra tutte le luci e tutti i colorì, passa, senza fatica e senza affettazioni, dall'epica alla drammatica, dalla forma espositiva alla forma narrativa, dall'idillio e dalla elegia al poema ed all'epicinio.
I moti del 1820, e 21, furono predominati dagli stessi errori, errori, come dicemmo, più dell'epoca che degli uomini. Vero è che l'epoca ora è mutata, e gli stessi moti dell'Italia centrale lo provano; però l'anacronismo politico, commesso da chi resse que' moti, sgorga più evidente dall'ultime vicende che dalle prime.
E andava innanzi così, alla ventura, come si va pur troppo in tante circostanze della vita, quando non siamo noi che scegliamo il sentiero o regoliamo i nostri passi, ma è la nostra passione, il caso, il destino. Pure, come gli era concesso dallo stato suo, andava abbastanza guardingo, e in certi casi perfino sospettoso. Egli sentiva istintivamente che all'effetto di quelle forze cieche non bisognasse aggiungere quello dei nostri piccoli errori, delle nostre facili dimenticanze, delle nostre naturali spensieratezze; perciò s'impensieriva di tutto, e almeno nelle cose minute, non potendo più nelle maggiori, nelle essenziali, voleva andar cauto. Di uno temeva, ad esempio, di uno dubitava, e quest'uno era il Feraudi, il contadino del Martinetto, il povero pastore che troppe volte gli accadeva di trovare sulla sua strada, o di veder da lontano, ma anche l
ATTILIO. Oimè, che io mi sento incapace di tanta allegrezza, dubito che non mi suffochi l'animo. Ahi, che non potendola caper il mio petto, se ne versa fuori la miglior parte. TRINCA. Cosí dal flusso e riflusso del mar della vostra fortuna, fra suavi scherzi e vari errori, sète stato ributtato al porto di salute.
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