United States or Isle of Man ? Vote for the TOP Country of the Week !


Ma ditemi, fratello: non ci è altro modo di restituir l'onore alle donne che far morire il reo publicamente? EUFRANONE. Ditelo voi che reggete. DON RODORIGO. Ne dirò uno, e credo che ne restarete sodisfatto, se sète cosí galante uomo come sète predicato da tutti.

DON RODORIGO. Ferma, don Ignazio! ferma, don Flaminio! Oh che confusione di sdegno e di furore, oh che misero spettacolo d'un abbattimento di doi fratelli! POLISENA. Fermate, cavalieri! fermate, fratelli! e non fate che lo sdegno passi insin al sangue.

Quando venne il gran capitano Ferrante di Corduba nel conquisto del regno di Napoli, venner con lui molti gentiluomini e signori spagnuoli per avventurieri, tra' quali fu don Rodorigo di Mendozza mio zio e noi fratelli; e dopo la felice conquista di questo regno, noi e nostro zio fummo molto largamente rimunerati da Sua Maestá di molte migliaia di scudi d'entrada e de' primi uffici del Regno: fra gli altri fu fatto viceré della provincia di questa cittá di Salerno....

DON RODORIGO. Dunque mi sará forza, per non mancar ad una giustissima causa, incrudelir nel mio sangue? che la prima giustizia ch'abbia a fare in Salerno sia contro il mio nipote, qual amo come proprio mio figliuolo?

LECCARDO. Fratelli, di grazia, dopo che sarò morto sepellitemi in un magazin di vino, ché a quell'odore risusciterò ogni momento. BIRRI. Camina, forfante leccardo! LECCARDO. Forfante no, Leccardo . DON RODORIGO viceré della provincia, EUFRANONE, DON FLAMINIO.

DON RODORIGO. In me non può tanto la passione che mi torca dal dritto della giustizia, mi muove rispetto d'altri proprio affetto, ché quanto mi sento vincer dall'amore tanto mi fo raffrenar dalla raggione. DON FLAMINIO. Giudice, non zio, io vengo ad accusar me stesso: ho infamata e uccisa l'amante mia!

EUFRANONE. Fui padre d'una e, se mi è lecito dir, onestissima figlia; e i vostri nepoti per particulari interessi me l'han uccisa e infamata. DON RODORIGO. Quando il reo è di gran merito si procede alla sentenza con piú riguardo. EUFRANONE. La morte e innocenza di mia figlia gridano dinanzi al tribunal di Dio giustizia contro i vostri nepoti, ché non restino invendicate.

DON RODORIGO. Dio sa quanto desio uscir da questo intrigo con onor mio, e volentieri mi contenterei spender una parte del mio proprio corpo, e mi parrebbe come nulla mi levassi, anzi mi parrebbe esser intiero e perfetto. Eufranone mio, poniam caso che don Flaminio morisse publicamente: resuscitará per questo la tua figliuola?

Il viceré non vuol mancar alla giustizia, ma don Rodorigo vi priega che questo viceré non sia constretto a farla; e voi, se sète prudente e savio, dovreste prevenirmi con i prieghi di quello che or priego voi. EUFRANONE. Signor viceré, se ho parlato cosí senza rispetto, ne è cagion il dolor acerbo della morte della mia figliuola, non il desio della morte di vostro nipote.

E voi sète giudice e non avvocato che debbiate escusarlo. DON RODORIGO. Perché gli innamorati han l'animo infermo d'amore e la ragione annebbiata da furori, i loro errori son piú degni di scusa che di pena, e la giustizia ha gran riguardo ne' casi d'amore.