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Aggiornato: 29 giugno 2025
Enrico IV non fu superato da nessun personaggio della sua epoca in fatto di libertinaggio, e, quali che fossero, d’altronde, le grandi qualit
Vuole allora...? Enrico IV. No: m'accecherebbe. Voglio la mia lampa. Ordulfo. Ecco, sar
Guerra e Marina, i signori barone Andrea Bivona, Rosario Bagnasco, Pasquale Bruno, Ignazio Calona, Salvatore Castiglia, Giambattista Cianciolo, Emanuele Caruso, Damiano Lo Cascio, Giacinto Carini, Sebastiano Corteggiani, Ascanio Enea, Enrico Fardella, principe Grammonte, cav.
Anzi, seguitando le guerre civili, del 1575, sotto Enrico terzo, era giunto il valore di una marca d'oro fino in scudi dal sole a lire 222, che sono, in dieci anni soli, piú di 34 e mezzo per cento.
Enrico, Arturo ed io siamo sempre stati tre ragazzi distratti e spensierati, pei quali la vita non è che un gioco. Quando si hanno due belle case, sei persone di servizio, tre cavalli in istalla e i mezzi per soddisfare oltre ai bisogni i capricci, è naturale che una ragazzina creda che la vita sia una bella commedia e che le sia toccata la parte di prima donna.
Sapeva lei, se Enrico avrebbe compreso le astruserie isteriche del suo cuore, sapeva lei se egli intendeva i palpiti della gloria, le tenerezze della piet
Enrico ascoltava il Sappia con quel lieve sorriso adolescente che vuol dire un'infinit
Il beato Enrico Susone si sente quasi saltare il cuore fuori dal petto al solo pronunziare quel dolce nome; il beato Giuseppe da Copertino, appena ne vede le immagini, esce dai sensi, si solleva da terra fino all'altezza del quadro da cui è stato rapito in estasi; il vescovo Marsilio sente in bocca un sapore più dolce del miele pronunziando quel santo nome; San Francesco di Solanes, quasi impazzito, suona e canta le serenate alla diletta Signora; Francesco Binanzio, Battista Archinto e Agostino d'Espinosa si tatuano quel nome su le carni.
Il palafreniere, che aveva condotto il padroncino nella camera del conte padre, pose l'indice attraverso le labbra e additando alla balia la stanza dove era entrato Enrico, aveva risposto: È l
Se il sonno è una mollezza, la pulizia corporale è peggio; la lista dei santi e delle sante che hanno in odio l'acqua non è corta. Il beato Enrico Susone non si lavò mani nè piedi per venticinque anni; S. Abram eremita non si lavò mai la faccia in vita sua. La bellezza corporale vien detta amica del diavolo.
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