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Aggiornato: 2 giugno 2025
Sì, felici, Emma mia. E se qualche nube sorgesse ad oscurare il mezzogiorno... Della nostra felicit
E nel frattempo la signora Opimia stava a guardar l'effetto delle notizie sulla faccia di Emma, e aspettava qualche risposta che servisse a nuovi comenti e a nuove induzioni.
Desiderate che vi accompagni? Non importa, grazie. Parvero un secolo od un istante quei dieci minuti? L'uno e l'altro forse. Quando entrò il servo a dire che tutto era all'ordine, Emma si alzò con un fare deliberato e andò a mettersi il cappello davanti allo specchio; ci volle un po' di tempo ad annodarne i nastri perchè le dita avevano un lieve tremito.
Quattro giorni fra il martedì e la domenica, quattro giorni lunghi, eterni, febbrili, deliranti, in cui ad ogni minuto la duchessa Emma si pentiva di quel convegno, decideva di fuggire, si vestiva, poi ristava indebolita, vinta, incapace di rinunciare all'amore. Quando vide partire suo marito per Nizza una fatalit
Era vero, nulla poteva più riunirli. Per maritarsi avevano commesso mille stranezze: Guido era corso dietro ad Emma da Firenze sino a Napoli, aveva passati tre mesi sotto le sue finestre; Emma gli scriveva ogni giorno una lettera di otto foglietti e stava tutta la notte sul balcone. Il padre di lei, un po' di buona voglia, un po' per forza, finì per consentire come consentono tutti i pap
La poveretta era ricaduta malata: l'aria pesante di Londra e gli strapazzi del palcoscenico avevano risvegliate le sue sofferenze di cuore. Il dottor De Emma ebbe rimorso di abbandonare così colei che era la causa di ogni sua fortuna, e si trattenne tutto quell'inverno. Anche allora egli riuscì a scongiurare la crisi minacciata. Le sue cure vinsero la violenza del male.
Emma ed Arrigo, perduta in Messina la baronessa, abbandonavano per sempre quella citt
E anche la mamma di Emma non sapeva nulla di nulla; per cui cascò dalle nuvole, e afferrando la lettera con impaziente curiosit
Essa versò, mise innanzi il vassoio a Filippo, riempì di cognac un bicchierino, glielo porse: egli lasciava fare, macchinalmente, e sorbiva il caffè, senza sentirne il gusto. Non capisco, disse a un tratto, rimettendo sul vassoio la chicchera. Non capisco. Loredana torna qui? Lei va a riprenderla?... E io.... La signora Emma non rispose, ma Filippo incalzò: Mi dica: non la vedrò più?
Doveva aspettarmi, questo tesoro, perchè da tanto tempo desideravo rivederla! Ho sempre nel cuore quella partenza, di sera, con la carrozzella.... Lei era così bianca, così debole.... Soggiunse, guardando Emma: Gi
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