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Aggiornato: 23 giugno 2025
E si batteva il petto. Io!... Ma io sono un galantuomo, compare Giorgi, e voi lo sapete, e lo sa tutto il paese, e la provincia e tutta la Sicilia.... St.... piano; si calmi. E anche voi, compare Giorgi, riprese riabbassando la voce, anche voi, dubitate di me! Io! che dice mai! Non cercate di discolparvi. Dubitare di me! dubitare di me!
Così buono, così gentile! Non si direbbe l'arcangelo Gabriele! L'ho conosciuto ieri.... Chi m'avrebbe mai detto che oggi.... Va, corri, gridò madonna Fiordalisa. Ma bada, non una parola al castello! Non dubitate, madonna; prenderò ogni cosa nelle mie stanze. Così dicendo, monna Cia, ottima donna, andò speditamente lungo la redola che metteva al castello.
Caminate, fratello. LAMPRIDIO. Andatemi innanzi, sorella. OLIMPIA. Io vo, fratello carissimo. LAMPRIDIO. Vi seguo, sorella. O dolcissima conversazione! MASTICA solo. MASTICA. Non dubitate, fratelli e sorelle: giá da ora cominciate a far entrare in suspetto Sennia dell'amor vostro.
Signora, se voi dubitate di me, io vi prego di troncare una confessione di cui non vi ho richiesta... Vi par egli ch'io l'avrei cominciata, se il cuore non mi avesse prevenuta in vostro favore? Permettete soltanto che io vi taccia come la notte del mio matrimonio per me si passasse. Quella ricordanza mi empie di raccapriccio.
Sì, disse il Garasso, dandole un pizzicotto sulle guance avvizzite, portami una mezza bottiglia di birra, ma che faccia spuma. Non dubitate. Bello, rispose la femmina, schermendosi destramente dalle sue carezze, è birra numero uno. Come il tuo primo amante, che Dio l'abbia in gloria? Che? lo fate gi
Son così debole! mormorò il ferito. Per il sangue perduto, e che dovete rifare; ripigliò amorevolmente Don Pietro. La vostra debolezza mi fa pensare che le parole vi costano, e che dovete risparmiarvi. Lasciate parlar me, caro Gino! Parlerò, non dubitate; parler
Noi ve ringraziamo: e certamente ch'un po' di suspetto è quello che mi tiene cosí ambiguo del venire; perciò che non è molto che simo stati assaltati qui nella strada da un certo maestro Antonio. RUFINO. Venite, non dubitate; ch'io vi prometto de farvi far domatina la pace per ogni modo con esso lui. PRUDENZIO. Io verrò, adunque. O sustituto nostro! REPETITORE. Che ve piace?
E in quest'altra: «Non credo ch'egli sia morto, come voi dubitate; però, credo che non torni facile seguirlo nel suo misero pellegrinaggio. Ho saputo, or fa qualche mese, che un fanciullo perduto, di quattordici anni all'incirca, che potrebbe anche esser lui, fu visto a , piccola terra a un venti miglia di qui. Se il Signore non ha avuto piet
«Certamente: il capestro in questa vita, e la eterna dannazione nell'altra.... Ma, se io non m'inganno, voi dubitate della mia fede pur sempre, Rogiero; ed io vi dico, che nessuno scopo mi stringe a far sì che voi mi seguiate; che la mia commissione finisce con l'ambasciata che vi ho riportato; che voi siete signore di rimanervi, perchè non ho, nè voglio impiegare, i mezzi da costringervi.»
Tra poco, soggiunse il Bello, a mo' di parentesi, diremo lire italiane, se ci vien fatto il colpo. Sicuramente! rispose Michele, non molto confortato da quella considerazione. Ma di Piemonte o d'Italia, quando le si hanno a snocciolare, son come zuppa e pan molle. Le caveremo fuori, non dubitate. Io intanto vi ringrazio di aver fatto capo a me. Siete un buon amico; qua la mano!
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