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Aggiornato: 3 giugno 2025


Ed ecco che fino dall’alba i sacri bronzi suonavano a festa. Da quell’ora, del più bel mattino d’un primo di maggio, la cattedrale riboccava di popolo, perchè era solito che anche co’ sacri riti si festeggiasse questo bel giorno. in quella piazza maggiore avresti veduto giungere ogni momento giovani donne, per lo più dal contado, farsi largo fra ’l popolo con volti belli e giulivi, e con a braccio ed in capo gran canestri di rose, avvicinarsi alla chiesa, e alla porta di essa presentarle a un sacerdote che le benediva. Antico costume che in Pistoia, e in questo mese, tuttora si mantiene, e che forse si volle sostituire alle pagane feste floreali. Que’ fiori si vendevano poi per le vie, a mazzi e a ghirlande come un li volesse. Le rose in tal giorno avevan pel popolo un che di mistico, di lieto augurio, di benedizione, tanto che non v’era alcuno che ricusasse di farne acquisto. Al cessare del suono a doppio di cattedrale, la campana della torre grande di sul palazzo del capitano continuava a gran tocchi: e al tempo stesso le trombe marziali, rispondendo per ciascuno de’ quattro quartieri della citt

Allora la bacierò il doppio, disse Nancy facendosi rossa.

Il cuore ce l'ho sulle labbra, io. Male, amico, male! A questi tempi il cuore bisogna tenerlo serrato a doppio catenaccio, come faccio io. Vi voglio bene, e per questo vi un consiglio di amico. Ci sono tante spie in giro! Accidenti a loro! a me non importa niente. Mi mandino anche in galera: ci starò per poco! Oh ! Un nuovo personaggio entrò nell'osteria.

In questo dire il Guercio fece balenare la lama di un coltellaccio che aveva cavato fuori pian piano. V'ingannereste, Guercio, rispose il Bello, balzando rapidamente un passo indietro, io non ho in tasca altro metallo che questo.... a doppio scatto.

Alcuno il bronzo in cave forme spande, che liquefatto ha la fornace accesa; bùgia altri il ferro; e chi picciol, chi grande il vaso forma, che più e meno pesa: e qual bombarda e qual nomina scoppio, qual semplice cannon, qual cannon doppio;

È vero, , che le une e le altre avevano stretta somiglianza di forma; ma diverse ne erano le proporzioni, diversi i trasportatori, diverso l’uso. Quelle erano per una sola persona; queste per due e, in ragione, il doppio; quelle per affari, per visite, per passeggiate; queste per viaggi più o meno lunghi; la sedia era portata a mano da uomini; la lettiga caricata da animali.

Non da l'Inachia stirpe, o d'alcun mai Ceppo mortal, così l'Eroe riprese, Ma da natura, immortal germe, io nacqui Una a le cose, e da la luce ho il nome. Dir giusti sensi, o tacer dee chi dritto Co'l pensier mira; e, chiaramente espresso, Torna più grato, e pregio doppio ha il vero. Però di studïose ombre e d'enimmi Non cingerò il mio dir, chè maestro Di misteri son io, a disdegnosa Anima, che a sdegnosa alma favelli, Dubbio o coverto il ragionar si addice. Nuovi non gi

BALIA. La tempesta, che voi dite, passerá subito; ma la sua s'ingagliardisce da un rabbioso vento di gelosia, ché ha inteso che Pardo disegna darvi Cleria per moglie, ed ella è insospettita che la bellezza di Cleria non vi distorni da amar lei, onde arde di un doppio fuoco: di amore e di gelosia.

Come sasso che, precipitato dall'alto, rotoli a valle, raccoglie scendendo ogni mota e sozzura che incontra sulla sua via e giunge al fondo doppio di lurida mole, così la colpa inespiata dei padri, trasmessa in voi di generazione in generazione, si è ingigantita di corruttela e s'è fatta delitto mortale.

CINTIA. È vero che senza me non areste avuta niuna dolcezza, di ciò mi dovete aver obligo alcuno, perché di quella ne ho avuto altretanta anch'io, anzi il doppio, ché ho avuto il mio e il piacer del vostro piacere. ERASTO. Orsú, narratemi i vostri amori, ché farò tutto il possibile accioché abbiate il vostro intento.

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