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Aggiornato: 15 giugno 2025
Ma i ragazzi s'incocciano; e Nabuccodonosor, perdendo le staffe affatto, ordina che si caccino nella fornace come lacche di damme. La fornace di stoppa è accesa. Fitta cinta di persone si fa attorno; ed e', cantando Benedictus es Domine Deus, scivolano fra le gambe della gente, e, quasi entrassero in quel rogo, dispaiono.
Come domine vi siete cacciata voi in codesto brutto roveto? Lo so, io? la si è guizzata dentro di soppiatto, a mo' di ladro. Amore innocente, platonico, ideale, eh? Passate oltre. Amore cognito al mondo? Misterioso come una cospirazione. Allora? Allora, allora... scoppiò Augusta; ma il miserabile m'
«Mostrarmi io al balcone in presenza di quegli indemoniati, libera nos Domine; ed un brivido, un tremore generale gl'invadeva la corpulenta carcassa da capo a piedi. Tale è la paura della pelle di questi rettili, il cui regno non è di questo mondo. «Noi ci presenteremo in nome di Sua Eminenza, diceva lo straniero a Gaudenzio.
Magnifice et generose domine. Hieri scrissi a Vostra Magnificenza come l'ambasciator del soldano era andato alla corte, e le cosse seguite, e mandai la lettera al detto nostro console la quale credo l'aver
REPETITORE. Aspettate, ch'io pichiarò di sorte che me farò intendere allo maestro. Toc, tac, tic. PRUDENZIO. Chi impulsa la porta? Olá! REPETITORE. Ego sum, sono io. PRUDENZIO. Sei forsi el nostro substituto del ludo litterario? REPETITORE. Domine, ita. RUFINO. De corpo a tutti doi! PRUDENZIO. Chi è colui ch'è in vostro consorzio? REPETITORE. L'è uno che vole...
Un solo popolo, che io mi sappia, fortunatissimo popolo d'artisti, fece della gioia un sentimento sacro, fu il Greco, che inghirlandava di rose e di verbene le colonne dei suoi templi, e intrecciava danze festose innanzi all'ara del sacrificio. Non ostante il biblico precetto del servite Domine in laetitia, il concetto della nostra religione, come di tutte quelle che il mistico Oriente ha generato, è il dolore. Tutte le sue parole sono meste, tutte le sue speranze e le sue promesse sono oltre il limite funesto della tomba. Seguace d'un Dio che non ha potuto sottrarsi ai patimenti, la umanit
Ildebrandino era straziato in modo ineffabile: e pregava: Dammi la mazza sul capo! No? Dio, fammi morire!... Morire?... Nella morte c'è un mistero che mi pesa! Sento adesso: no, no...! Oberto, lasciami: tristo, vituperato, ingratissimo.... De profundis clamavi ad te, Domine.
Dalla Chiesa del Corpus Domine, al di l
Ed ecco piangere e cantar s'udie 'Labia mea, Domine' per modo tal, che diletto e doglia parturie. <<O dolce padre, che e` quel ch'i' odo?>>, comincia' io; ed elli: <<Ombre che vanno forse di lor dover solvendo il nodo>>. Si` come i peregrin pensosi fanno, giugnendo per cammin gente non nota, che si volgono ad essa e non restanno,
Don Giacomo era ricco, s'intende per quei paesi, e non era diventato ricco per merito suo, ma per la stretta economia, per le privazioni stesse a cui si assoggettavano quotidianamente le sue sorelle che adoravano Domine.... in avarizia! Esse risparmiavano su tutto, e ogni giorno di più, perchè ogni giorno erano sempre più rattristate e spaventate dallo spettacolo della miseria altrui.
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