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Aggiornato: 16 giugno 2025


Disse solamente: Se vuole, le ordino un calmante. E per quelle insonnie, quelle insonnie terribili? Ci va soggetta, mi pare? chiese il dottore tenendo la penna sospesa fra le dita. Da un pezzo... Prendevo il cloralio. Posso ordinarle anche quello... in piccola dose... Io non ho simpatia per questi veleni. Completò la ricetta e gliela porse.

Giulia si fece aprire le griglie; ringraziò il buon servo e, lacerata trepidando la busta, lesse avidamente. Ma non era ancora arrivata alla fine che le si oscurò la vista, il sangue le affluì al cuore e dalle dita tremanti il foglio le cadde al suolo.

Il piccino ascoltava, con gli occhi lucenti di febbre, senza mostrare di decidersi. Guarda, gli dissi mostrandogli un soldo in punta di dita se sarai buono io ti darò questo soldo.

Non feci un gesto per difendermi, benché sentissi la mia vena iugulare contorcersi sotto le dita di Ram

Questi accennando col dito al portafogli che vedevasi vuoto sul tappeto, guardò dal canto suo il banchiere, in atto di chiedere: si fa credito? Allora quegli avendo accennato del capo in segno di acconsentimento, il barone di Rosen levò la mano dalla saccoccia, sfogliò il sigaro colle dita, e gettandolo a terra, e appressando la propria sedia al tavolo, disse: vada tutta la posta.

I Cafè-restaurants non esistevano prima del 1840 nel 1847 si contavano sulle dita. La colazione di lusso consisteva in un caffè e panera, con due chiffer o pannini alla francese. Questa lauta colazione costava otto soldi di Milano.

Vestito come per una visita di mattino ad una persona estranea, guantato, cappello in mano, e' si avanzò di un'aria serena e grave nel boudoir di sua moglie. La principessa si levò. Il suo primo movimento fu di rinculare di un passo. Poi, si precipitò incontro a lui. Il principe la salutò rispettosamente, e, prendendola dalle punte delle dita, la ricondusse al canapé. Rimarcò che la tremava tutta.

Pallida e sottile apparve la manina della fanciulla, col braccio rotondo e bianco. Avete una bella mano, Luisa disse. Le sue labbra, delicatamente si posarono sulle dita piegate della bella mano: un bacio che era un soffio. E restò a giocherellare con le dita, senza poter lasciare quella mano. Ella non poteva parlare.

Alto, magro, con le spalle incurvate, con una gran barba grigiastra e incolta pel cui pelo intricato or si disseminavano le briciole del pane e le gocce del brodo untuoso, con orribili mani dalle dita nodose e lunghe che parevano artigli, mal vestito, tutto chiuso in un vecchio cappotto stinto e rattoppato il cui bavero che un tempo era stato ornato di pelo marrone or ne serbava solo quattro o cinque ignobili ciuffetti, il mio compagno di ufficio de Laurenzi, un uomo sui sessanta anni suonati, incarnava pittorescamente la pietosa straccioneria del travettismo.

Che la peste si prenda il vostro mostro e il diavolo le vostre dita. ridendo. Ah! ah! ah! ah! E ora tira avanti, col tuo racconto. Allontanati, ti prego. Picchialo ancora un po': fra qualche tempo anch'io lo picchierò. Più in l

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