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Aggiornato: 5 giugno 2025
Come state mia disgraziata padrona? chiese il negro che frenava a gran pena le lagrime tremolantegli sotto le ciglia. Ah! Omar, sono stata alfine colpita proprio al cuore, sono stata alfine curvata dal potente soffio della fatalit
Abbiatelo forte, quel braccio! ribattè Gian Aloise, con accento sarcastico. Abbiatelo tanto più forte, quanto più volete esser solo, mentre spira un'aria così poco favorevole ai nostri, in questa disgraziata citt
La disgraziata campagna del quarantotto finì senza che nè l'uno nè l'altro fossero rimasti vittima; il signor Carlo era stato ferito bensì, ma lievemente, e dopo poco tempo aveva potuto riprendere il comando della sua compagnia.
Annetta non poteva superare il suo furore. Ma intanto tu disgraziata esclamò con impeto rimarrai colla tua vergogna... ed io non potrò più guardarti senza arrossire di te, che ingannasti la mia fiducia, la mia tenerezza.
GULONE. A tuo dispetto, or vo ad un banchetto in casa d'un amico. Io vi saluterei, signora, se non facessi il contrario, perché ogni salute e ben ch'io spero, non può venirmi altronde, se non da lei. Ma faccivi Idio cosí lieta e contenta, come v'ha fatto la piú bella e graziosa dell'universo. SULPIZIA. Rendati Idio cosí infelice e disgraziato, come tu hai me reso infelice e disgraziata.
Era una vittima! Una povera vittima. Anche nel dissesto del duca di Casalbara, la vittima, la sola vittima era la povera signora duchessa... così dolce, così affabile... e tanto disgraziata! La povera signora duchessa avrebbe dovuto imporsi privazioni, sacrifici, per i vizi il giuoco, le donne per la spensierata e pazza prodigalit
Mi pensava che scampata dalla servitú di genti barbare e ricovratami nella mia casa, avesse vissuto il restante della mia vita, felicissima. Ma sarebbe stato per me meglio, che fusse restata in man de' turchi, povera vecchia e disgraziata, e non fosse qui venuta spettatrice d'una miserabil tragedia. Ahi, che non è cosa stabile o felice sotto le stelle!
E tra sè: «Guardate come fanno bene i viaggi; ecco l'austero conte divenuto quasi spiritoso. Mi duole, continuò poi, la morte di quella nostra disgraziata cugina; donna Livia se ne rammarica molto. Comprendo, ma ditele per tranquillarla che quella infelice era molto sofferente, che poco certo le rimaneva di vita. Glielo direte voi stesso. Io? chiese il conte con una certa indifferenza.
Pensava confusamente, con una sorta di superstizioso terrore, a quello che aveva veduto, e che si ripeteva tutti i giorni: pensava alla sua misera sorte. Sarebbe stato sempre così?... Sempre... finchè lei sarebbe morta di crepacuore?... La Virginia s'era fatta più superba che mai dacchè la disgraziata Maria aveva scoperta la tresca; e la rimproverava per ogni cosa e giungeva fino a minacciarla.
Soltanto Lucia, la giovinetta pallida dal viso rigonfio, che era più vicina al campo della Virginia, le domandò in aria di compassione: Siete molto stanca?... Non ne posso più!... Mi pare di morire! sospirò la disgraziata che non c'era avvezza. E si buttò a terra fra le pianticelle ancora basse del melgone, cercando un filo d'ombra.
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