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Aggiornato: 13 giugno 2025
Come a lei piacque, li occhi ritornai, e vidi cento sperule che 'nsieme piu` s'abbellivan con mutui rai. Io stava come quei che 'n se' repreme la punta del disio, e non s'attenta di domandar, si` del troppo si teme; e la maggiore e la piu` luculenta di quelle margherite innanzi fessi, per far di se' la mia voglia contenta.
34 Perché gli è ancor lontana, e perché china la faccia tien, non ben chi sia discerne. Tira in fretta ambi i remi, e s'avicina con gran disio di più notizia averne. Ma muggiar sente in questo la marina, e rimbombar le selve e le caverne: gonfiansi l'onde; ed ecco il mostro appare, che sotto il petto ha quasi ascoso il mare.
¹ « Io son Beatrice che ti faccio andare Vegno di loco, ove tornar disio, Amor mi mosse che mi fa parlare»
La novita` del suono e 'l grande lume di lor cagion m'accesero un disio mai non sentito di cotanto acume. Ond'ella, che vedea me si` com'io, a quietarmi l'animo commosso, pria ch'io a dimandar, la bocca aprio, e comincio`: <<Tu stesso ti fai grosso col falso imaginar, si` che non vedi cio` che vedresti se l'avessi scosso.
Ben m'accors'io ch'elli era d'alte lode, pero` ch'a me venia <<Resurgi>> e <<Vinci>> come a colui che non intende e ode. Io m'innamorava tanto quinci, che 'nfino a li` non fu alcuna cosa che mi legasse con si` dolci vinci. Forse la mia parola par troppo osa, posponendo il piacer de li occhi belli, ne' quai mirando mio disio ha posa;
Quel che piu` basso tra costor s'atterra, guardando in suso, e` Guiglielmo marchese, per cui e Alessandria e la sua guerra fa pianger Monferrato e Canavese>>. Purgatorio: Canto VIII Era gia` l'ora che volge il disio ai navicanti e 'ntenerisce il core lo di` c'han detto ai dolci amici addio; e che lo novo peregrin d'amore punge, se ode squilla di lontano che paia il giorno pianger che si more;
Pero` ti priego, e tu, padre, m'accerta s'io posso prender tanta grazia, ch'io ti veggia con imagine scoverta>>. Ond'elli: <<Frate, il tuo alto disio s'adempiera` in su l'ultima spera, ove s'adempion tutti li altri e 'l mio. Ivi e` perfetta, matura e intera ciascuna disianza; in quella sola e` ogne parte la` ove sempr'era,
Per tai difetti, non per altro rio, semo perduti, e sol di tanto offesi, che sanza speme vivemo in disio>>. Gran duol mi prese al cor quando lo 'ntesi, pero` che gente di molto valore conobbi che 'n quel limbo eran sospesi.
<<Figliuol mio>>, disse 'l maestro cortese, <<quelli che muoion ne l'ira di Dio tutti convegnon qui d'ogne paese: e pronti sono a trapassar lo rio, che' la divina giustizia li sprona, si` che la tema si volve in disio. Quinci non passa mai anima buona; e pero`, se Caron di te si lagna, ben puoi sapere omai che 'l suo dir suona>>.
Da lor mi leva il principe d'Anglante, che di sé vuol che inanzi agli altri esprima le fatiche e gli affanni che sostenne nel gran disio, di che a fin mai non venne.
Parola Del Giorno
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