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Aggiornato: 10 giugno 2025


Il giorno dopo essa non uscì dal suo quartierino, nemmeno per scendere a pranzo; ma il Della Valle non si perdette d'animo; e trovato il momento nel quale Lalla era andata in chiesa con miss Dill, e Prospero stava meditando sullo Spettatore, si fe' coraggio e salì solo solo in cerca della duchessa.

In quanto a miss Dill... la rigida signora, invece di uno svago era un incubo. Nata da ricca famiglia di commercianti, alcuni rovesci finanziari l'avevano ridotta a dover cercarsi un posto per vivere; a dover servire: ma orgogliosa e bigotta, alla sventura non si era piegata con rassegnazione. Esigente, dura con gli inferiori, era cavillosa nel difendere le proprie prerogative e piena di sospetti, di diffidenze verso i padroni. Confondeva la dignit

«Miss Dill?... Miss Dill non è una donna: è una strega! E fatta apposta per spaventarli, per farli piangere i bambini, e non per consolarli. È stata la mia povera moglie ad ostinarsi, a volerla prender per Lalla: fin d'allora, io non la potevo soffrire; ma la mia Maria la voleva e... Come si fa?... Sentite, caro conte, nella sventura ho un solo conforto; ma è un grande conforto; quello di essermi sempre sacrificato alla volont

La Giulia e Pier Luigi, se n'erano andati da vari giorni e a Prospero Anatolio, dopo quella partenza, erano capitati addosso tanti conti da regolare e da rivedere, da non lasciargli nemmeno il tempo, assicurava lui, lamentandosi, di respirare. La brigatella si trovava dunque ridotta a due sole coppie: a Lalla che camminava davanti con miss Dill, e a Giorgio con Maria un po' più indietro.

Invidiava il coraggio di don Vincenzo che, con le labbra unte, il naso rosso e la bocca sempre piena, strippava, macinando a due palmenti, tutta quella grazia di Dio, così che la povera miss Dill, vedendosi trascurata, se ne offendeva e metteva il broncio.

Gli fu indicato da miss Dill, la quale era andata incontro alla contessa Della Valle, componendosi sulle labbra una smorfia, un sorriso, col quale voleva esprimere tutto il suo giubilo; ma invece, in fondo al cuore, la miss era molto seccata pel ritorno della duchessina. Ormai ci avea preso troppo gusto a spadroneggiare a Santo Fiore e ad essere libera de' fatti suoi.

Don Vincenzo; il quale con miss Dill sembrava prediligere un altro genere di bellezza, pure le discorreva serrato alle sottane, col naso rosso, le labbra tremanti e, se abbassava gli occhi sovente, non è che guardasse per terra.

Per altro aveva ancora la testa a segno, e invece di scendere dalla signorina, come voleva Sandro, corse affannata a riferir la cosa a miss Dill, la quale era appunto in camera sua, almanaccando senza far nulla col solito crochet fra le mani. Appena inteso di che si trattava, la miss si tolse le lenti e sgranò gli occhi per veder in faccia la Nena. Venga, venga subito con me.

Ma nonostante tutte le proteste, le minacce, la collera di Prospero Anatolio, la duchessa Maria, rimasta inflessibile, partì il giorno dopo per Santo Fiore, sola con Lalla e con miss Dill; ed egli, benchè contro genio, questa volta dovette pur riprendere la vita di scapolo.

E Giorgio, così dicendo, erano soli nella stradetta, l'abbracciò con improvvisa tenerezza e le baciò i capelli e la fronte. Maria gettò un grido; Lalla e miss Dill si fermarono voltandosi; ma Lalla indovinò tutto e correndo presso la mamma e abbracciandola, come aveva fatto suo marito, finse amabilmente d'esserne un po' gelosa. , , esclamò Giorgio, l'amo più di te! assai più di te!

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