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Animo, Maddalena, non è tempo di ciarle codesto; portate, dell'aceto, delle bende, bisogna ridonarlo ai sensi ed arrestargli il sangue dalla ferita. E mentre quelle ottime persone sono tutte in faccende, una testa fa capolino dall'uscio: è Erminia. Vide il giovine adagiato nell'atteggiamento di chi dorme; essa d

Le braccia di monna Cia erano robuste: il giovine fu trasportato entro il recinto e adagiato su d'un sedile di pietra, in quel medesimo terrazzino donde pur dianzi gli era apparsa la figura di madonna Fiordalisa. Va, te ne prego, va, mia buona Cia; prendi un po' d'acqua, dell'aceto, quello che troverai, per ridar la vita a questo poveretto. , madonna, vo subito. Oh, disgraziato giovane!

Il povero Pietro, balbettò Matteo ansando, sudando, cercando di sollevarlo e di tenerlo fermo. Ha le convulsioni! Diventa matto! Aiutami, Gioconda!... Evelina! Prendi dell'acqua! Dell'aceto! Una di quelle bottiglie di cognac che ho mandato dal Cova per il pranzo! Evelina corse a prendere la roba: Matteo e la Gioconda portarono Pietro sul canapé. Tienlo forte, Gioconda!

Un'altra donna portava nella stanza contigua un fascio d'ovatta. C'era nell'aria l'odore dell'ammoniaca e dell'aceto. Le minime particolarit

(friggendo di contentezza, ricava il fiasco e ribeve a lungo, poi:) Forza a la machina, ca a bon puntu semu! Cci attizzai un focu di carbuni scattialoru, ca si nni sta jennu tuttu faiddi faiddi! L'abbivìru iu, 'sti buttuneddi di rosa; ma cu chistu.... cu chistu. (fa cenno di annaffiare col fiasco dell'aceto) Ca chi pi daveru hannu a sbucciari belli e odurusi e hannu a 'mbriacari a 'ss'omini ca mi lassaru 'mpassulunìri 'mmezzu li spini! (al fiasco) Tu si' la me' forza! (lo bacia) E tu cci ha' pinsari a nun farli chiumpìri! (appressandosi all'uscio di sinistra) Giuf

Per la povera Ceci fu un colpo tremendo e una mortificazione da far perdere la testa, da rompere il cuore in due pezzi. Oltre al precipitare dalle sublimi altezze dell'aquila nel barile dell'aceto, sentì tra pelle e pelle tutte le risate che dovevano fare le belle gelose e le brutte invidiose.

Vedi; una strada su quel monte la ci voleva, come un bicchier di vino su questo boccone. Strade sui monti, dico io; in pianura, quasi quasi se ne potrebbe far senza; uomo, o macchina, o bestia da soma, tutto ci passa a bell'agio; ma su per l'erta d'un monte, sul fianco d'una costiera, e va dicendo, s'ha a far come Annibale, lavorar coll'aceto. Ne hai tu dell'aceto?