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Aggiornato: 8 luglio 2025


Trascinato qualche volta da scetticismo o da misantropia, io maledirei d'esser nato, d'appartenere a questa famiglia di scimmie, poco degne di libert

Io te voglio dare mille vapulature acciò che tu essemplifichi gli altri condiscipuli tuoi. Olá! o Minio! MINIO. Che ve piace? PRUDENZIO. Postulame Malfatto. MINIO. Misser . LUZIO. Oimè, mastro! oimè! PRUDENZIO. «Qui parcit virge odit filium». Tacci, giottonciculo! ché chi non riprende con degne castigazioni el figliuolo l'ha in odio e non lo dilige. LUZIO. Eh! non me datis in vias, de grazia.

Esso parlava ancor de la larghezza che fece Niccolo` a le pulcelle, per condurre ad onor lor giovinezza. <<O anima che tanto ben favelle, dimmi chi fosti>>, dissi, <<e perche' sola tu queste degne lode rinovelle. Non fia sanza merce' la tua parola, s'io ritorno a compier lo cammin corto di quella vita ch'al termine vola>>.

Non è egli uffizio ragguardevole, e non l'hai tu fin qui lasciato, certo per mancanza di uomini da ciò, a men degne persone? Per san Giorgio, figliuola mia, questo è un biasimo che mi date. E invero, l'ho anche un po' meritato! soggiunse Galeotto, accarezzando con tenerezza paterna i biondi capegli di madonna Nicolosina.

Ella vien fuori, viva e terribile, dalle pagine del libro, circondata da una folla di altre figure degne di lei: uomini politici, uomini mondani, donne leggere e corrotte, donne buone ma deboli, incapaci di resistere al fascino del vizio trionfante, madri onestissime che pur non temono di affidare a una Currita le loro immacolate figliuole.

Voi mi riempite il cuore di dolcezza, disse il Conte dissimulando la rabbia che lo soffocava; e per infingersi meglio baciava in fronte, e vezzeggiava il fanciullo: buona gente! anime degne! Però quel poco, che io feci, non merita tante grazie; e a fine di conto, a noi altri favoriti con copia di beni corre obbligo grande sovvenire ai poverelli di Cristo.

Ben sono in me d'ogni virtute accese le voglie tutte, e gli spirti alto intenti; ma 'l poter e l'oprar freddi e spenti, ch'io mi veggo aver l'ore indarno spese. Onde non lodi no, ma gravi offese mi son le rime vostre, e però tenti vostr'alto stil, fra tante e eccellenti, mille di lui cantar più degne imprese.

Esso parlava ancor de la larghezza che fece Niccolo` a le pulcelle, per condurre ad onor lor giovinezza. <<O anima che tanto ben favelle, dimmi chi fosti>>, dissi, <<e perche' sola tu queste degne lode rinovelle. Non fia sanza merce' la tua parola, s'io ritorno a compier lo cammin corto di quella vita ch'al termine vola>>.

Parola Del Giorno

serafica

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