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Aggiornato: 27 giugno 2025


Li quali veggendo Dino, uomo d'alto intelletto, non meno che colui che portati gliele avea, si maravigliò per lo bello e pulito e ornato stile del dire, per la profonditá del senso, il quale sotto la bella corteccia delle parole gli pareva sentire nascoso: per le quali cose agevolmente insieme col portatore di quegli, e ancora per lo luogo onde tratti gli avea, estimò quegli essere, come erano, opera stata di Dante.

E venuto al diliberare chi dovesse esser prencipe di cotale legazione, fu per tutti detto che Dante fosse desso. Alla quale richiesta Dante, alquanto sopra a stato, disse: Se io vo, chi rimane? se io rimango, chi va?, quasi esso solo fosse colui che tra tutti valesse, e per cui tutti gli altri valessero.

Ed in Pisa parimente sorsero nel 1152 il battistero, opera di Diotisalvi da Siena o Pisa; e nel 1174 la bella torre, vero museo di colonnette e ruderi antichi, opera di Bonanno e Tommaso da Pisa; ondeché si vede che Pisa fu la vera culla dell'architettura, ed anzi di tutta l'arte italiana. E Dante fu uno degli uomini che sieno mai progrediti piú sopra i propri contemporanei.

Certo disse Dante, io mi credea nella ruina delle mie cose questi con molti altri miei libri avere perduti, e perciò, per questa credenza e per la moltitudine dell'altre fatiche per lo mio esilio sopravvenute, del tutto avea l'alta fantasia, sopra quest'opera presa, abbandonata; ma, poiché la fortuna inopinatamente me gli ha ripinti dinanzi, e a voi aggrada, io cercherò di ritornarmi a memoria il primo proposito, e procederò secondo che data mi fia la grazia.

Maledetta l'idea che gli era balenata di andare al Caffè Dante!... Era tanto felice!... Ma e perciò?... Non lo sarebbe stato ancora egualmente felice?... Alla fine il duello poteva essere una via come un'altra per mettersi in relazione col tutore dell'Adele. L'aveva tanto cercata quella via, e adesso che l'aveva trovata se ne lagnava?

E i papi riuscirono, e Dante, Moroni e Macchiavelli che pensarono e patirono per la unit

Ma pur troppo l’Italia per oltre cinque secoli, da Dante a Manin, diede spettacolo d’una continua vicenda d’esiliati e d’esiliatori: e questi in prima Normanni e Svevi; Francesi e Guelfi; Alemanni e Ghibellini; quindi Spagnuoli e Austriaci! Gli esilii nazionali vanno del pari con gli oppressori della nazione!

Negli amori di Dante per Beatrice, in quei del Petrarca per Laura, noi vediamo un misto perpetuo di raffinamenti, di galanterie, di pensieri religiosi, di timori, di speranze, di rimorsi, che formano un complesso caratteristico della nuova passione. III. Il terzo contrassegno originale della poesia moderna è una certa quale tintura, piú o meno appariscente, di vera o falsa erudizione.

Ogni moda nuova fa parere piú bello ciò che di nuovo è posto in uso e lo fa valer piú, e fa valer meno ciò che prima era in uso ed in prezzo. La guerra fa valer piú l'arme e i cavalli e gli abiti di dante; la pace innalza il prezzo a' pennacchi, a' ricami ed alle delizie.

Le idee di Dante e del Petrarca sull'eterna significazione di Roma come capitale universale e metropoli dell'umanit

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