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Aggiornato: 9 giugno 2025


L’inglese Vaughan scende a particolari, che hanno dello spiritoso e sono verissimi. Riassumiamoli. Facendo una visita a persone ragguardevoli, voi siete, secondo l’etichetta, condotti per una lunga fila di stanze, probabilmente fino ad un’ultima, in fondo, piccola ma bella, che è forse quella da letto, ove, se indisposta, la dama riceve. In inverno vi viene offerto caffè; in estate, acqua diaccia.

E una dama le rispose con discreto e bel parlar:

Come? disse allora la dama; siete venuto qui sul davanti e non avete veduto quella bella signora che è due numeri più indietro di noi? Ah, , la vedo. È molto bella. E non disse altro. Senonchè, per uno di quei tali contrasti che occorrono così frequenti nella umana natura, dopo essersi fitto in capo di non guardar mai quella ottava meraviglia del mondo, si fece a guardarla fin troppo.

Era proprio la gran dama, che non perdeva il suo tempo a piangere sopra un capriccio svanito, e non voleva portarne il lutto, neanche per una settimana, come si usa nelle Corti.

Perdio dicea, illustrissima, i sudori fareste uscir dalle midolle a' cani. Cosí detto, correva a' suoi tesori, e tremila zecchini veneziani tosto spedí. Marfisa a Ganellone gli manda per l'incarco del guascone. Or qui potrebbe dirmi alcun lettore che una dama alle truffe non discende.

Alla dama consorte il ver celava; pur, perch'ella il vedea giuocare al lotto, ad un triste segno sospettava; ma finalmente scopre ch'egli è rotto, che le vesti e le cuffie le impegnava, e cominciava ad appiccar baruffa: ma invan con Filinor si grida e sbuffa.

Una zia del principe era venuta di Alemagna ove era prima dama d'onore della regina di Würtemberg ed aveva condotta seco la giovinetta in Lamagna. La sovrana l'aveva nobilitata. Di guisa che, un anno dopo la scena dell'ospizio di Londra, in tutta la Parigi aristocratica si ripeteva la notizia che il principe di Lavandall sposava la contessa Maud di Walenheim.

Birbo no, ei mi va... Un bell'uomo! rosso, robusto, vivo, occhi turchini, il sorriso sulle labbra, una bella barba rossigna, una fronte d'imperatore... un bell'uomo davvero! alto, maestoso, ed una mano che giammai a dama di castello ne ho veduta più bella, più bianca, più eloquente.

Così conversando del defunto marito, quella dama magra e ardente gli si era venuta accostando, da buona compagna, , sul sof

Intuivo parecchi intorno a noi che sorridevano del nostro appartarci; quei due francesi incontrati pei primi, dovevan filosofare mirabilmente sull'idillio che presentavamo loro, e una vecchia dama bisbetica sogguardava Lidia con qualche acredine, incolpandola d'essere nata cinquantacinque anni dopo di lei.

Parola Del Giorno

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