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Aggiornato: 12 giugno 2025
FORCA. Dubito che v'abbia negato questo per farsi qualche altra somma di maggior importanza: però state in cervello, perché è un gran baro, vostro nimico, del figlio e mio; e dubito che non ve l'abbi attaccata giá; e faccia Dio che il mio dubitar sia vano! FILIGENIO. Ma a vostro dispetto io ho ricoverati i miei cento ducati e scacciata la puttana di casa. FORCA. Che cento scudi? che puttana?
Il giudice quasi dubitò di avere udito male, tanto gli pareva inverisimile che da un momento all'altro quell'uomo si disdicesse; ma il suo dubbio fu di breve durata, perchè Zakunine così precisava il proprio pensiero: È vero... l'ho uccisa io... è morta per me... Egli parlava piano, immobile, con voce così sorda che s'udiva appena. È morta per voi e per mano vostra? Che importa?
Oh, voi non dubitate ancora di me, come ne dubito io! Ma lo consentiranno i massari? Che vuoi che facciano di diverso? Ma... potrebbero volere che l'opera fosse fatta da voi. E forse, anzi senza il forse, sar
Se avessero invece preferito una battaglia obliqua, cioè, minacciato cinque dei punti summentovati, con avvisaglie di notte, e nella stessa notte portare quarantamila uomini sulla nostra sinistra a S. Tammaro, o sulla nostra destra a Maddaloni, io non dubito, essi potean giungere a Napoli con poche perdite.
Io dubito che l'amore abbia dettato que' versi, e che nell'anno 1807 il Poeta avesse gi
È da sapere che Nello da qualche tempo si era perdutamente invaghito della bella Selvaggia. Una tal sera, incontratala ad una festa che si dava dai parenti di lui, colpito da tant’avvenenza, le volse gli occhi sì desiosi, che ella non dubitò di rispondervi con un sorriso: quel sorriso però che una fanciulla felice ed ingenua concede ad ognuno. Ma l’errore di certi uomini fatui sovente gli è questo, di presumere da ciò d’aver avuto un ricambio d’amore. E Nello di fatti, fin da quel giorno incantato ed illuso per tanta grazia, si era ingegnato di essere sempre dov’ella soleva recarsi. Favellarle di gi
PARDO. Io non vorrei che la lingua fusse differente dal core. EROTICO. Cavata mi sia la lingua insieme col core, se non è vero quanto io vi dico. PARDO. Perdonatemi, se ne dimando con tanta instanza, perché dubito che, per qualche sdegno o martello passato tra voi, vogliate tor mia figlia.
E se invece di esser punito coll'inferno, egli fosse stato punito, per quella colpa, col perdere l'Adele?... Il giovane trasalì, dubitò, credette, per un momento, che la fanciulla dovesse essere il premio del suo sacrifizio. Dio, Dio: allora l'avrebbe perduta; perduta per sempre!
52 Io dubito che poi che m'avr
GIACOMINO. Dubito di qualche tempesta che suol sempre attraversarsi alle gioie degl'innamorati. CAPPIO. Non perdiam tempo: andiam a preparar la casa, ed io a comprar robbe. GIACOMINO. Cosí si facci.
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