Vietnam or Thailand ? Vote for the TOP Country of the Week !
Aggiornato: 2 giugno 2025
Caccianli i ciel per non esser men belli, ne' lo profondo inferno li riceve, ch'alcuna gloria i rei avrebber d'elli>>. E io: <<Maestro, che e` tanto greve a lor, che lamentar li fa si` forte?>>. Rispuose: <<Dicerolti molto breve. Questi non hanno speranza di morte e la lor cieca vita e` tanto bassa, che 'nvidiosi son d'ogne altra sorte.
Caccianli i ciel per non esser men belli, ne' lo profondo inferno li riceve, ch'alcuna gloria i rei avrebber d'elli>>. E io: <<Maestro, che e` tanto greve a lor, che lamentar li fa si` forte?>>. Rispuose: <<Dicerolti molto breve. Questi non hanno speranza di morte e la lor cieca vita e` tanto bassa, che 'nvidiosi son d'ogne altra sorte.
ne' quando Icaro misero le reni senti` spennar per la scaldata cera, gridando il padre a lui <<Mala via tieni!>>, che fu la mia, quando vidi ch'i' era ne l'aere d'ogne parte, e vidi spenta ogne veduta fuor che de la fera. Ella sen va notando lenta lenta: rota e discende, ma non me n'accorgo se non che al viso e di sotto mi venta.
Io cominciai: <<Poeta che mi guidi, guarda la mia virtu` s'ell'e` possente, prima ch'a l'alto passo tu mi fidi. Tu dici che di Silvio il parente, corruttibile ancora, ad immortale secolo ando`, e fu sensibilmente. Pero`, se l'avversario d'ogne male cortese i fu, pensando l'alto effetto ch'uscir dovea di lui e 'l chi e 'l quale,
dico con l'ale snelle e con le piume del gran disio, di retro a quel condotto che speranza mi dava e facea lume. Noi salavam per entro 'l sasso rotto, e d'ogne lato ne stringea lo stremo, e piedi e man volea il suol di sotto. Poi che noi fummo in su l'orlo suppremo de l'alta ripa, a la scoperta piaggia, <<Maestro mio>>, diss'io, <<che via faremo?>>.
Purgatorio: Canto XXVIII Vago gia` di cercar dentro e dintorno la divina foresta spessa e viva, ch'a li occhi temperava il novo giorno, sanza piu` aspettar, lasciai la riva, prendendo la campagna lento lento su per lo suol che d'ogne parte auliva. Un'aura dolce, sanza mutamento avere in se', mi feria per la fronte non di piu` colpo che soave vento;
Oh beata Ungheria, se non si lascia piu` malmenare! e beata Navarra, se s'armasse del monte che la fascia! E creder de' ciascun che gia`, per arra di questo, Niccosia e Famagosta per la lor bestia si lamenti e garra, che dal fianco de l'altre non si scosta>>. Paradiso: Canto XX Quando colui che tutto 'l mondo alluma de l'emisperio nostro si` discende, che 'l giorno d'ogne parte si consuma,
talor cosi`, ad alleggiar la pena, mostrav'alcun de' peccatori il dosso e nascondea in men che non balena. E come a l'orlo de l'acqua d'un fosso stanno i ranocchi pur col muso fuori, si` che celano i piedi e l'altro grosso, si` stavan d'ogne parte i peccatori; ma come s'appressava Barbariccia, cosi` si ritraen sotto i bollori.
Quand'elli un poco rappaciati fuoro, a lui, ch'ancor mirava sua ferita, domando` 'l duca mio sanza dimoro: <<Chi fu colui da cui mala partita di' che facesti per venire a proda?>>. Ed ei rispuose: <<Fu frate Gomita, quel di Gallura, vasel d'ogne froda, ch'ebbe i nemici di suo donno in mano, e fe' si` lor, che ciascun se ne loda.
non pote' suo valor si` fare impresso in tutto l'universo, che 'l suo verbo non rimanesse in infinito eccesso. E cio` fa certo che 'l primo superbo, che fu la somma d'ogne creatura, per non aspettar lume, cadde acerbo; e quinci appar ch'ogne minor natura e` corto recettacolo a quel bene che non ha fine e se' con se' misura.
Parola Del Giorno
Altri Alla Ricerca