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Chi mi fa vedere un aspro d'argento, se non è per fortuna in mano di chi per sola curiositá lo conserva?

Era in quel tempo il marchese Galeotto un uomo di piacevole aspetto, d'anni intorno ai cinquanta, ma di sembianza più giovane, la mercè d'una carnagione rosata, degli occhi azzurri e scintillanti, della barba e dei capegli biondi, che ancora dissimulavano abbastanza le moleste fila d'argento. La figura sua, al primo vederla, lo diceva bollente di spiriti e pronto ad infiammarsi, ma in pari tempo di senni umani e cortesi, quanto il concetto della sua dignit

I peptoni non precipitano col calore, la mercè di acidi, ne di soluzioni d'alcali fissi; precipitano mercè l'alcool, il sublimato corrosivo, l'acido tannico, il nitrato d'argento e l'ammoniaca. Il solfato d'ammonio precipita tutti gli albuminoidi, fuorchè il peptone.

E, siccome le varie misure de' piedi, passi, braccia, ecc., hanno anco fra loro stesse una proporzione, con che la loro quantitá le altera, e diciamo 5 piedi far un passo, ecc.: cosí fra l'oro e l'argento corre quella proporzione, che la loro quantitá e la comune estimazione ha posto in uso, e diciamo 14 once 3/4 d'argento valere quanto una d'oro, od una d'oro valer quanto 14-3/4 d'argento, perché tutte le cose, che posso comprare con 14 once e 3/4 d'argento, le posso avere altresí con una d'oro; e, se voglio cambiare quella d'oro in argento, trovo chi me ne 14-3/4.

Ma, s'egli paga l'oro con 14 e 3/4 d'argento, e poi vuole spendere le sue monete d'argento o con utile od almeno con risarcirsi le spese, ecco che bisogna ch'ei faccia valere una d'oro per 14 e 1/4 od al piú 14 e mezzo delle sue monete d'argento; e, perché fuori del suo Stato vale l'oro 14 e 3/4, per forza bisogna, nonostante ogni suo decreto, che vada fuori di Stato tutto l'oro, perché i suoi sudditi troveranno manco scapito a pagar con monete d'oro che con quelle sue monete d'argento, che fuori di Stato son valutate minor prezzo.

D'argento era la barba, come rivo d'aprile. Le femmine guardavano, più che l'ésili e blande forme di un uomo giovine, quella forma senile; però che l'uomo giovine bello è, ma il vecchio è grande. Il vecchio, risagliente a le origini prime, entra nelli anni eterni, esce dai malcerti. Al giovine una fiamma brilla ne li occhi aperti, ma ne li occhi de 'l vecchio è una luce sublime.

Decima. Si conosceranno, col mezo di questi ordini, molti disordini ed errori occorsi, che occorrono e che occorrere potrebbono nel far pagamenti, per cagion delle monete, cosí d'oro come d'argento, giá fatte e di quelle che si facessero nei modi usati, cioè sotto ordini vari e diversi da una cittá all'altra e da una provincia all'altra, come ho altre volte detto. Undecima.

Così dicendo porse alla moglie un piccolo portafogli di marocchino nero con fermagli d'argento, sul quale una placca dello stesso metallo che portava incisa un'arme o stemma di principesca famiglia colla fascia blasonica indicante rampollo bastardo. Cielo! esclamò Rosina coprendosi la faccia con ambe le mani, tu illegittima prole?

Ma, quando si parla di monete, se sono d'oro, s'esprime il loro valore in argento; se d'argento, s'esprime in oro, perché sono misura propria uno dell'altro.

A chi non considerava con occhio ben penetrante la qualitá di quest'ultima condizione e rifletteva solo in genere che, volendo far monete cosí minute d'argento, v'andava maggiore spesa che non va a batter filippi, mentre un filippo veniva diviso in molte monete, e' non pareva gran cosa 4 per 100, e maggiormente al riscontro del danno che egli assumeva sulla moneta bassa e su le 200 mila doppie, nelle quali li soli 6 grani per doppia par che montino piú di 4 per 100; onde poco mancò che non fosse serrato il partito, se non era la prudenza vigilantissima di que' magistrati, ed in particolare del presidente delle regie entrate, che ne commise al conte Lorenzo Taverna, allora vicario di provvisione di Milano, le riflessioni proprie.