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Aggiornato: 2 luglio 2025


Poichè avvolse così d'alti dispregi Le parole d'Olimpio e il reo costume, Che risibil comporta il secol nostro, L'auree sale d'Egeria e le tranquille Sedi d'Etruria abbandonò l'Eroe; E a te si volse, o del suo cor supremo Desiro e dei suoi passi ultimo segno, Tiberina citt

Così nel caso miserabil, rio Ella il suo nobil cor mostrava aperto, Ed ei del suo signor mostra il desio, E lascia in bando il ragionar coperto: Vera Regina, e che più dir degg'io? Su tua miseria il tuo pensiero è certo, E certo a te sottrai d'alti perigli Altieramente il tuo gran cor consigli.

Intanto un uomo che sembra attendere in giardino spalanca il cancello ed invita i nuovi arrivati a seguirlo. Egli prende il largo viale che conduce ad una casetta di geniale apparenza, che si eleva in mezzo ad un boschetto d'alti castani. La casetta viene schivata ed i nostri personaggi si perdono un'istante nel bosco che diventa più folto dietro l'edificio.

Ma più di tutti i Varallensi egregio Di virtù per la forte orma stampata Fu il buon Caüno ch'or sull'are ha pregio, Ei che alla valle nova gloria ha data, Ei che v'aggiunse così fregio a fregio, Che da' secoli andasse indi ammirata. Umil cappuccio lo coprìa, ma ardente D'alti pensier gli rifulgea la mente.

Allor, posti in oblio gli usati orgogli, Sospirano infelici i lor più cari, E fuor che d'alti pianti, e di cordogli Non han contra la morte altri ripari; A quei flebili accenti arene e scogli S'accordan scossi da sanguigni acciari, E percossi da lunge, in voci meste, Rispondono ululando antri e foreste.

E pur ciò sarebbe nulla, se amor non avesse voluto mostrar in me l'ultimo essempio della sua possanza, accendendomi d'alti e generosi pensieri in cosí misero e abietto stato, e alfin costretta a morirmi di fame in prigione. FILACE. Melitea, Mangone ti licenza che ti pigli un poco di spasso con veder cantare e ballar questo schiavo. MELITEA. Altro che balli e canzoni mi stanno nel capo!

Donami quell'amor, ma il dona insieme A chi meco vïaggia sulla terra: Fra gl'inamanti cuori il cuor mio geme E impicciolisce, e sua virtù s'atterra; Fra i malignanti cuori il cuor mio freme, E orgoglio oppone a orgoglio, e guerra a guerra Fra gli odii altrui l'anima mia è infeconda; D'alti esempi d'amor, deh, la circonda!

Cangiasi d'un bel raggio in scura nebbia, qual era pur dianzi non ricorda, su quel punto sa che far si debbia. Io dunque, alma di bere troppo ingorda, le parti mie d'alti pensieri dotte perdei qual cieca forsennata e sorda. Perché non so: sássel colui, che notte far giorno e giorno notte pote solo, e sovente a noi d'amare bòtte.

Quì fra le turbe a lamentarsi pronte Ella quasi di duol si venia meno; Poscia Ebrain con lamentevol fronte A gridi sciolse ed a querele il freno: Deh chi de gli occhi miei fa larga fonte E d'alti pianti oggi m'inonda il seno che di fede e di dovuto amore Possa far testimonio al mio signore?

Signora Laura, a una donna d'alti sentimenti come lei si può, si deve anzi dir tutto, affinchè giudichi serenamente.... La signora Lariani è stata una grande passione di Lodovico; non è mancato per lui se, invece di rendere indissolubile il nodo coniugale, ella non lo ha sciolto, chiedendo ed ottenendo il divorzio in Africa per sposare suo fratello. Lei stessa si è opposta a questo disegno; lei stessa, stringendosi al padre dei proprî figli, rende impossibile la pazzia che Lodovico avrebbe commessa a cuor leggero. Non ha voluto lei stessa conoscere nessuno di loro, finchè la benedizione nuziale non avr

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