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Zitto, zitto; non rifacciamoci da capo. Voglio scrivere la lettera allo zio; e conviene che mi ci metta con tutti i sentimenti del corpo e dell'anima. Il bambino nella culla ricominciò in quella a strillare più forte, e Rosina dovette volgere ad esso tutta la sua attenzione.

Un po' del mio cuore è rimasto da per tutto lungo la strada, e la mia memoria è popolata e rumorosa come un alveare.... Dov'è la casa che mi vide nascere, il tetto che riparò la mia culla, il focolare intorno al quale il mio spirito cominciava a destarsi, sognando di fantasmi e di eroi? Distrutta, lontano! Dove sono i fiori che l'amore falciava nella stagione felice?

Filosofo! ho sognato su questa parola. Ho riveduto un altro paese bello e fecondo, culla della civilt

Ella non pensò mai che fosse ingiusto per l’altrui pane coltivar la spica, con tristezza, con fame e con fatica guadagnando la vita a frusto a frusto: arò la terra e dondolò la culla, senza riposo e senza gioia.

Un giorno però voi mi diceste che, quando si depositò la mia culla alla porta di questa casa, si depositò pure una somma di 500 ghinee un dono per lo stabilimento. . E poi? Un altro giorno, madama, mi ricercarono per occuparmi in una casa di confezione come cucitrice. Io voleva andarvi.

Giunge il treno disse come fra giunge il treno... fa il suo compito... riparte. Si alzò sopra un braccio e fissò nella penombra il candore della culla: Andiamcene, figlio mio mormorò essa. Alcuni mi dicono: Voi siete triste. In quello che scrivete vi è sempre un'ombra di malinconia; anche quando scherzate, compare ogni tanto un pensiero mesto.

Ed è sacra, signore: sacra pei luoghi, che furono culla d'incivilimento all'Europa; sacra per le memorie dell'antica libert

Il fioco vagito che chiama la madre e la culla diventa singhiozzo, poi rantolo.

L'onda culla i miei pensieri: l'onda rotola un cranio. Pegli. Hôtel Gargini. Ed ora, signora marchesa, le schizzerò il figurino per la festa da ballo dell'Hôtel de la Mediterranée. Festa di beneficenza, gi

Il bambino ha bisogno d'aria. Largo! "Io e mio fratello trasportavamo la culla che pareva una bara. Ma alla luce lo spettacolo era più atroce: a quella fredda luce candida della neve diffusa. E mia madre: " Ecco muore! Vedete, vedete, muore! Sentite: non ha più polso. "E il medico: " No, no. Respira. Finchè c'è fiato, c'è speranza. Coraggio!