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Oh! umani eventi! oh! frivole Parvenze d'un istante! Perchè dunque ci esagita Questa febbre incessante? Perchè dunque sussistono Il sepolcro e la culla? Perchè mai tanto fremito Se tutto attende il Nulla?

O bimbo mio, guardandoti nel viso, di qualche cosa grande ed infinita ben sento che mi parla il tuo sorriso. O bimbo mio, guardando la tua culla, dove mi par continui la mia vita.... (Scrolla ancora il capo stranamente. Indi legge l'ultimo verso del sonetto, pensandolo molto, con amara incredulit

E guardai mia madre che trepidava dall'altra parte della culla.

L'avesti a capo della tua culla, l'avrai sulla tua fossa. Non consultare lo specchio per conoscerti. Consulta i volti di coloro cui dirigi una parola di carit

Diceva di voler così infiorare la via all'Atteso, al Nascituro; pensava di ridurre la culla una cesta di fiori, tra cui doveva riposare e dormire il fiore più bello e più raro, Colui che in quegli ultimi giorni la faceva soffrire come non aveva mai fatto durante la gestazione. E una settimana dopo!...

Marta, rannicchiata dietro il canterano sulla prima seggiola che aveva trovata, seguiva tutti quei movimenti, guardando successivamente il caminetto, la culla, la soglia dell'uscio e la gaia sposa che trotterellava nel suo modesto regno con passo franco.

Ella gli gettò l’acqua in viso, facendo con il labbro inferiore una smorfia quasi di dispregio. Poi si distese dentro uno dei bacini asciutti, come in una culla, tenendo i piedi fuori dell’orlo, e scotendoli irrequietamente. A un tratto si rialzò, guardò Emidio con uno sguardo singolare:

L'una vegghiava a studio de la culla, e, consolando, usava l'idioma che prima i padri e le madri trastulla; l'altra, traendo a la rocca la chioma, favoleggiava con la sua famiglia d'i Troiani, di Fiesole e di Roma. Saria tenuta allor tal maraviglia una Cianghella, un Lapo Salterello, qual or saria Cincinnato e Corniglia.

L'era un bagliore, alla lettera, quell'insieme di bellezze, di fiori, di pietre preziose. Si vedevano dei flotti di gaze e di luccicamenti ondulare come i flutti ad ogni movimento, traversare come un vapore, scintillare come il mare, in quelle notti di luna piena quando questa si culla, la state, nel golfo addormentato di Bengala.

Santo Dio! come si fa!... Prima, il padrone non mi ha dato mai il permesso: poi s'è malato il bambino della mia vicina, il povero Gigino, e mi voleva sempre alla culla, povero angelo!... Volevo appunto mandarle a dire alla Cristina, che oramai andrò per le feste... Sar