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Aggiornato: 8 giugno 2025
Non adunque la loro raritá, si bene il bisogno di riprodurle in guisa da soddisfare alle odierne esigenze della critica, e, ancora piú, la loro importanza nella storia dell'economia mi ha determinato a scegliere le tre anzidette fra le numerose opere economiche italiane del Cinque e Seicento.
Quegli scritori, partendo sempre da princípi derivati da una critica o municipale o provinciale o tutto al piú nazionale, credettero di poter sottoporre ad esame l'Europa intera.
La critica letteraria non è una funzione, o meglio una carriera tra noi: è una esercitazione casuale, capriccio di un momento, spesso atto di compiacenza verso un autore, concessione all'entusiasmo passeggero per un poeta o romanziere in voga, per un principio d'arte che la moda mette in evidenza e che interessa realmente con la sua elevatezza e con gli eccessi.
La critica di que' tempi, debole troppo, non bastò sempre a preservarli dalla cieca imitazione, alla quale pareva che dovesse indurre tutti gli intelletti educati alle scuole la maniera con cui spiegavasi la Poetica d'Aristotile, considerandola come un corpo di leggi assolute ed obbligatorie quanto quelle di Giustiniano.
Gli altri libri erano lì, più comodi alla mano, all'occhio. Nientemeno che il French.... Peuh! anche a lume di candela, quando lo si sa, si legge correntemente l'inglese: il French.... Stair of the Mages . E il Trübel, De Magis advenientibus, De Stella, De Critica sacra ... Che polvere fra quei vecchi amici dello zio canonico!.... E c'era lo Stolberg, Dissertatio de Magis : il Rhoden... Che polvere maligna! la si caccia intorno alle pupille e mi fa sentire come delle briciole pungenti!... Lo Stolberg, l'ho gi
E questa donna fu Anna Kuliscioff. È lei che lo ha incalzato, che lo ha fortificato, che lo ha imparadisato. Lei e lui e la Critica Sociale non si distinguono più.
Ma l'autore di Roberta non fu tanto sgominato dall'urlar della critica, quanto dal timore di dover presto rispondere di tutte le corbellerie che gli imitatori avrebbero scritto in suo nome.... Il precursore non diede il secondo volume, non calò il secondo colpo; e poichè gli anni 1898! volgevano tristi per il paese, si diede alla politica, e stette dal 1898 al 1902 silenzioso per tutte le forme d'arte letteraria.
Al posto, adunque, signor Gino degnissimo, al posto! È così facile, quando si vuole davvero! Chi gli diceva di no? Chi mai gli bisbigliava nel cuore che certe cose è più facile immaginarle che farle? Sicuramente un genio maligno, uno spirito noioso, che vive dentro di noi e fa la critica di tutti i nostri pensieri.
E però la storia del signor Ginguené sarebbe per tutti una gran bella cosa, se venisse ritoccata da un filosofo. Questa almeno è l'umile opinione nostra, alla quale speriamo facile il passaporto in virtú della libertá che la legge e la critica ne accordano.
Dio manda l'Angelo che scacci i diavoli dalla tenzone.» Niuna osservazione critica sopra questo Canto si trova nel MS. del Cav. d'Urfè.
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