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Aggiornato: 12 giugno 2025


E parmi che Voi e i miei ex amici v'affrettiate a varcarlo. Dicembre 1864. In una lettera del deputato Crispi, inserita nel Diritto del 6 giugno, trovo le parole: «Mazzini, il quale ha solo l'arte di restare repubblicano offrendo i suoi servigi ai principiQuelle parole sono indegne, ma non mi sorprendono. La caduta dell'anime segue, come quella dei gravi, le leggi del moto accelerato.

Gruppi per provincie, e loro carattere distintivo. I fabbricanti ed i traffichini degli ordini del giorno. L'addormentato. Lo stanco. L'indiscreto. I legislatori. I Grandi di Spagna. L'amico di tutti. Crispi e la sua posa. L'ex-Mirabelli. I successori di Turati e di Proto. Fisionomia degli oratori. I lettori di giornali ed il signor Boggio. Torino, 15 aprile 1861 e febbraio 1862.

E l'ironia amara per quest'opera incivile del Regio Commissario straordinario in Sicilia potrebbe continuare, se non fosse tempo di ricordare che di quest'opera sua c'è chi è direttamente e politicamente responsabile di fronte al paese: l'on. Crispi.

Crispi presentò alla Camera dei Deputati il disegno di legge intorno alla enfiteusi dei beni degli enti morali e ai miglioramenti dei latifondi dei privati nelle provincie Siciliane, e il cuore dei partigiani delle sane riforme si riaprì alla speranza e le previsioni dei pessimisti e degli increduli parve che ricevessero una solenne smentita.

Certo è che l'on. Crispi, nella relazione al Re, la quale precede il decreto sullo stato di assedio, volge la grave accusa al suo predecessore on. Giolitti, di avere saputo dalle competenti autorit

Chi infine merita di soffermare l'attenzione è l'on. Crispi, non solo pel posto che occupava, ma sopratutto per l'autorit

L'on. Crispi, che conosceva la inettitudine o la malvagit

Nondimeno credetti di comprendere che il giorno dell'assalto si accostasse, e comunicai la mia impressione agli amici. Quel montarono alla vetta pericolosa di Sant'Angelo Crispi e Carlo Cattaneo, consiglieri del dittatore. Garibaldi, ravvisato Cattaneo, mossegli incontro alcuni passi in segno di omaggio a quello splendido lume d'ingegno e di dottrina.

«Alle plebi manca tutto... Bisogna, infine, che gli operai siano redenti dalla schiavitù dell'ignoranza e dalla schiavitù del capitaleC'era forse una minaccia nelle ultime parole del manifesto del Comitato? Ma era sempre formulata in termini più blandi e meno rivoluzionarî di quelli adoperati dallo stesso on. Crispi in un telegramma del 1892 alle societ

E la reazione trionfante ha trovato il suo uomo, l'on. Crispi: deciso, caparbio, senza scrupoli, facile alle promesse, alle lusinghe o alle minacce se più opportune soccorrono, ed anche simpatico ed affascinante per certe sue doti eminenti e perciò più pericoloso. E tale uomo rinunzia agli ultimi legami colla tradizione democratica e coi suoi precedenti democratici e per quello stesso opportunismo che prima lo indusse ad inneggiare alla Dea Ragione ed a Giordano, a Napoli lo spinge a riconciliarsi col Papa e col Dio di Torquemada e di Lojola, e al clericalismo attonito, novello Costantino, bestemmiando di Mazzini, d

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