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Aggiornato: 24 giugno 2025


Ei non se ne accorgeva, e tra le rozze Spinte d'ognun mangiava un po' di pane, Proprio sul passo delle cortigiane, Tra il continuo rumor delle carrozze. Mi vide, mi fissò nel viso, e fosse Ch'egli scorgesse in me piet

E tonderò la mia liscia capigliatura, e stringerò nel cordone del saio monástico le snelle mie reni che saziarono il piacere delle gloriose cortigiane. Il piede mio sottile, uso a ben reggersi nelle piccole staffe delle selle di peso leggero, patir

Decisa a tutto per vedere suo marito innamorato, avrebbe voluto conoscere quelle che nei libri si chiamano: le arti delle cortigiane. Anche nella storia, anche ne' suoi libri di istruzione aveva trovato esempi di quelle donne maliarde che affascinano. La morte di Oloferne, la disfatta di Cesare, non erano forse l'opera d'una donna?

Il suo popolo troppo pieno di cortigiane e di bastardi, rimasuglio di tutte le schiavitù, guardava con suprema indifferenza di servi, che usi a non pagare lo spettacolo non vi portano più e non ne risentono passione. I fastigi dell'impero e del papato dominavano immani quest'ultima battaglia, che stranieri italiani sostenevano contro stranieri d'oltre Alpe.

Nondimeno si ricercavano le donne Greche, e si pagavano più care delle altre, ed è perciò che quasi tutte le cortigiane si dicevano di tal paese.

E Gerusalemme la turpe, Gerusalemme l’ignava, Gerusalemme la carica d’oro mal guadagnato, Gerusalemme offertasi mancipia de’ centurioni prepotenti, applauditrice di retori, innamorata dei mimi e degli efebi imbellettati, co’ suoi magazzini che straripavano di mercanzie asiatiche, le sue mense che ingaudiavano di vini attici e del Metaponto, le sue cortigiane maestre di lussurie crudeli, le sue case piene d’adulterio, le sue caserme piene di vilt

Oltre delle prostitute e delle cortigiane era venuta su una nuova classe di pervertite, le quali attiravano i giovani ricchi, fingendo di darsi ad essi per amore e non per venalit

Ligella spela i suoi avvizziti incanti: «se ti resta un qualunque pudore, le grida Marziale, cessa di strappar la barba ad un leone morto». La maggior parte delle cortigiane non erano Greche, esse non venivano da molto lontano, e molte ne uscivano dai sobborghi di Roma, dove le madri le avevano vendute alla crapula.

Le cortigiane dal canto loro, soprattutto le giovani, stabilirono pure associazioni dello stesso genere perfino nel castello di Versailles; era un nuovo ordine di Templari, che non aveva altro scopo se non la più infetta corruzione.

Fra le cortigiane era frequentissimo l’amore lesbico. Questo amore che la Grecia non schiacciava col disdegno e che non era nemmeno punito col rigor delle leggi, cogli anatemi della religione. Le sonatrici di flauto cantavano, danzavano, facevano le mime, erano belle, ben fatte e compiacenti.

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