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Aggiornato: 8 giugno 2025
Un altro coro di scandalizzate proteste coprì la voce dell'oratore; la signora Graziani, con una deliziosa smorfietta tra di disgusto e d'ilarit
Pover'uomo! esclamavano in coro la matrigna e la figliastra. Pensare che una volta era lui il padrone! È la ruota della fortuna ripigliava il grave signor Ambrogio. Un tempo c'era l'aristocrazia veneziana, adesso c'è l'aristocrazia inglese. E nel dir così si stropicciava le mani come se a quest'aristocrazia inglese appartenesse anche lui.
Allora come per indifferenza all'ingannevole burla, gl'ingannati intuonavano un inno patriotico, in sostanza più atto a riscaldarli del sognato cordiale e tutti allegramente facevano coro con entusiasmo da dimenticare i disagi della notte.
I cugini risero in coro di questa uscita di prete Barnaba, e intanto Ippolito e Venanzio facevano lo stesso pensiero: «prete Barnaba non crede un'acca...» Questa volta me ne vado proprio, disse Ippolito. Anch'io, annunziò Venanzio, e accostandosi fino quasi all'orecchio del pittore: le mille lire sono a tua disposizione. Anch'io, conchiuse il reverendo. E passò primo fra i due cugini.
Il coro si formava. Un coro assai primitivo, senza alcuna sapienza, senza variet
Questo coro della festa era vestito di bianco, senza gioielli, con qualche fiore nei capelli, ed ecco tutto. Non vi era da sbagliarci sul suo ufficio. La categoria degli spettatori era altra cosa. Lo zio Pradau li aveva dipinti con esattezza. Madama Thibault abitava adesso un padiglione in fondo ad una corte, nel Faubourg St. Honorè. Al padiglione si annetteva un piccolo giardino.
Ma seguimi oramai che ’l gir mi piace; ché i Pesci guizzan su per l’orizzonta, e ’l Carro tutto sovra ’l Coro giace, e ’l balzo via l
Gli uscieri chiusero tutte le porte. In mezzo al silenzio universale il presidente si levò in piedi, e tutti l'imitarono. Egli invocò il nome santissimo di Dio colle solite preci latine, alle quali risposero in coro tutti i presenti: Amen!
La provedenza, che quivi comparte vice e officio, nel beato coro silenzio posto avea da ogne parte, quand’ ïo udi’: «Se io mi trascoloro, non ti maravigliar, ché, dicend’ io, vedrai trascolorar tutti costoro. Quelli ch’usurpa in terra il luogo mio, il luogo mio, il luogo mio, che vaca ne la presenza del Figliuol di Dio,
La bara deposta, i Fratelli, divisi in due schiere, andarono ad uno ad uno a collocarsi dietro l'altar maggiore. Tutti gli altri si gettarono in ginocchio. Squillò sottilmente un campanello. Don Sebastiano uscì a dir la messa: il coro intuonò le funebri litanie. Otto grosse candele ardevano intorno alla morta, e la cera gocciolava agglomerandosi lunghesse in grosse e bizzarre stalattiti, che Baccio, in ciò assai più decoroso dei sagrestani di citt
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