United States or Eswatini ? Vote for the TOP Country of the Week !


Ma insomma, il caso potrebbe anche aver giuocato un brutto tiro alla povera Corinna; e io voi ci arrischieremmo a pronunciare ancora un giudizio. A Wilamowitz questo coraggio non manca. I discorsi di Pindaro non gli vanno giú ; ma questa pappolata dell'ignoto profeta di Corinna proprio gli rifinisce: e fa alla signora poetessa tanti bei complimenti.

Per un po' hanno taciuto, ché i nomi di Omero, di Pindaro, di Eschilo, si imponevano, e il filologo in genere è rispettoso delle opinioni belle e fatte. Poi, a mano a mano, hanno preso animo a ragliar fuori le vere predilezioni delle loro animule stoppacee. Pindaro non sa il greco, ma Callimaco è il principe dei poeti. Corinna è una poetessa grande, e l'Iliade e l'Odissea due chitarronate.

Ma come si nomasse il giovinetto, ne l'altro canto ad ascoltar v'aspetto. 1 Le donne antique hanno mirabil cose fatto ne l'arme e ne le sacre muse; e di lor opre belle e gloriose Gran lume in tutto il mondo si diffuse. Arpalice e Camilla son famose, perché in battaglia erano esperte ed use; Safo e Corinna, perché furon dotte, splendono illustri, e mai non veggon notte.

E poi ho cominciato a farmi una ragione, badando ad un suo accenno a qualche somiglianza che intercede fra Corinna e i poeti ellenistici e gli alessandrini. E qui conviene fare un'altra sosta, e parlare d'un bestialissimo dirizzone che stanno pigliando ai nostri giorni i filologi biasciapiri.

Quando ho veduto questa roba, ho creduto sul serio d'aver le traveggole; tanto piú che mi sembrava di ricordare che, sulla base dei frammenti di Corinna gi

Le altre due sorelle Marri, Corinna e Irma, a braccetto, presero per un senteruolo che guidava a un punto ove si poteva godere la vista del mare. Il signor Svarzi rimase con la signora Marri. Dal suo posto Lucia li sentiva discorrere con qualche vivacit

«Non è una disgrazia così grande, diceva Crobyle a sua figlia Corinna, che ella stessa aveva ceduto la vigilia ad un ricco e giovane Ateniese, di cessare di essere zitella e di conoscere un uomo che ci dia sin dalla prima visita una grande somma, con la quale io ti comprerò una collana».

Di Gino, capite? e non del conte Gino Malatesti. È usanza dei Lesarini di non chiamar mai i loro nobili amici per il casato, per il titolo che li distingue. Non altrimenti usano con le dame, chiamandole semplicemente, familiarmente, per il loro nome di battesimo, e preferendo il vezzeggiativo, se c'è. Così, quando si degnano di ragionare delle loro imprese col volgo profano, sogliono attaccare dei discorsi come questi: «Sapete? ieri Corinna mi ha ricordato.... Gino mi rispondeva.... Elena mi pregava iersera.... Ho incontrato stamane Polissena e mi ha detto: ah bravo, Pippo! vi trovo in buon punto; dovreste accompagnarmi dal dentista....» Raccontando queste maraviglie, i Lesarini trionfano, fanno la ruota come i pavoni, o, se vi piace meglio, come i tacchini. Che si fa celia? Darsi del voi con la gente titolata! Essere i confidenti delle dame più cospicue della citt

Adesso poi l'hanno presa anche con Omero. Ed ecco come. Corinna, emula di Saffo, gli antichi la chiamarono mosca, e non certo per dimostrarle soverchia ammirazione. Quello che di lei conoscevamo fino a poco tempo fa era davvero troppo poco per valutare la convenienza di tale epiteto; ma nel 1906 uno dei famosi papiri ci diede un paio di frammenti abbastanza importanti.