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Immaginate se io mi sentissi rabbrividire nel leggere quei nomi! lacerai sull'istante il contratto nuziale, rinfacciai a quel mostro di perfidia il suo tradimento feroce, e mi allontanai per sempre da quella casa. Il cielo mi aveva ancora salvato.

Giuda intascò il denaro dell'orribile contratto, tradì il Divin Maestro col perfido bacio, e poi, come se nulla fosse accaduto, si recò all'uffizio delle messaggerie internazionali, e prese un posto nel coupè della diligenza che partiva per l'Italia.

Salito in una gondola volante, ordinò al conduttore di prendere la via del Palazzo di Famiglia, laddove un mese prima, quasi alla medesima ora, egli era entrato coll'anima inebbriata di amore, per iscrivere la sua domanda di legittimazione civile al matrimonio religioso da lui precedentemente contratto colla figlia del Gran Proposto. La volata fu breve.

Il povero baccelliere diede una sbirciata a quel foglio. Era una carta bollata. L'aperse colle mani tremanti e vide.... quel che doveva aspettarsi, il suo contratto col tipografo di Torino. È pagato; disse allora il signor Amedeo. Vedete, c'è la quietanza a piè di pagina.

Le considerazioni di tempo, di occupazioni, erano messe innanzi a me. Tutti i doveri gli erano più sacri che il dovere contratto con me di amarmi e di farmi felice. «E pensavo: Se ora, che gli appartengo soltanto idealmente, è freddo così, che sar

Non v'ingannate; voi avete contratto in tal guisa il vostro volto nel rileggere quel foglio che la curiosit

Il viso, che la morte non ha deformato contratto oscurato, è ancora fresco, ancora roseo. Vi è sopra diffuso come un pacato splendore, lo splendore d'una luce interiore immensamente pura. Poichè qui, intorno all'Immacolato, tutto è mondo, tutto candido, tutto puro.

¹⁰⁰ R. Starrabba, Contratto d’appalto ecc. in Archivio stor. sic., nuova serie, a. II, fasc. II, pp. 204-9, Pal. 1877. ¹⁰¹ Capitoli del Senato, t. II, f. 406; ms. dell’Archivio Comunale.

Dalla parte di Maria la resistenza fu più lunga e più seria. Una lotta tremenda si combatteva in lei fra il desiderio di contentare il padre, che tanto desiderava quel matrimonio, e la voce della fede che le diceva di commettere una specie di sacrilegio sposando un uomo che si burlava della religione e al quale sarebbe stata unita soltanto dal vincolo di un contratto civile. Ubaldo si accorse che Maria con lui si sarebbe mantenuta sempre sulla negativa, perchè non lo amava e non si sarebbe mai lasciata intenerire dalle sue preghiere. Allora cessò d'importunarla con suppliche e con lettere, e si mise alle costole al padre, e tanto e così bene seppe raggirarlo, che un giorno il Rossetti con le lagrime agli occhi supplicò la figlia di sposare Ubaldo. Maria non seppe resistere e lo sposò, facendosi per altro giurare che le avrebbe lasciato piena libert

Le sue pupille dilatate si fissarono prima sul volto fieramente contratto di Cipriano, poi sulla faccia pallida e mesta della dolce Maria, e parvero voler esprimere un voto, una preghiera che il labbro non era più capace d'articolare.