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Aggiornato: 2 giugno 2025
E del resto, perchè vuole conoscermi meglio? Non mi conosce abbastanza? A dir vero, credevo, osservò Duccio, di conoscerla abbastanza. Ma ella mi prova col suo acerbo rimprovero e con la sua severit
«Signor Cavaliere, io ho altre cose a fare perchè possa trattenermi a sciogliere i vostri quesiti; se voi gli avete promossi per conoscermi, io gi
Mia moglie aveva regalato una copia della composizione ad una sua amica, che io non conoscevo. Non volevo veder nessuno, fuggivo le distrazioni, avevo la fama di un orso, di uno stravagante, di un mattoide; non è vero?... Quest'amica volle conoscermi; cercai di evitarla quanto più fu possibile; un giorno c'incontrammo.
PROTODIDASCALO. Vi fu preterito, vi sará futuro, vi è presente: tria tempora sempre morigerante e obtemperante. FILASTORGO. Chiami tu ubidienza il finger di non conoscermi? Da chi spero io essere onorato se il mio figlio mi schernisce? Giá m'ha fatto chiaro quanto sia vana la speranza d'aver collocato in esso la quiete della mia vecchiezza, in dimostrarmesi cosí iniquo e discortese....
«Questo è un dirvi chiaramente che i vostri sospetti non giungono fino a me, e che io non potrei condonarli a chi pure dovrebbe conoscermi, se non pensassi che le tempeste della vita inaspriscono i cuori, e offuscano gl'intelletti. Quegli che voi chiamate lo Spagnuolo, è in Genova; sì certamente, ma che importa a me?
VIGNAROLO. Cricca, tu vedi il vignarolo? CRICCA. Che non ho gli occhi con quali possa vedere? VIGNAROLO. E tu non vedi? CRICCA. Sí, che ti vedo. VIGNAROLO. Tu non mi vedi né mi conosci; ma ascolti parlare e mi conosci alla voce: perché come vuoi conoscermi, se io son un altro? CRICCA. Dico che sei quel che eri prima. VIGNAROLO. Dunque tu mi vedi, Cricca? CRICCA. Come non vuoi che ti veda?
Mi recai, nel giorno assegnato, all'albergo, nelle cui stanze intravidi il Passano, che fece sembianza di non conoscermi. Chiesi del Cottin e lo vidi. Era uomo piccolo di statura con un guardo errante che non mi piacque: vestiva abito non militare: parlava francese. Gli dissi, dopo d'essermi fatto riconoscere fratello, o, come allora dicevano, cugino, ch'ei doveva sapere perch'io venissi.
Desidera di conoscermi? sclamò Enrico ridendo. Sono dunque diventato gi
ISOCO. Di grazia, fatemela vedere, ché da' segni del suo conoscermi conoscerete esser vero quanto vi ho detto. DOTTORE. Su, Mangone, diasi ordine di ritrovarla: non si perda piú tempo. Ma ecco Filigenio: viene a tempo per saper nuova di suo figlio. ISOCO. Voi cercate di costei e datemi aviso di quel che sará.
Un altro capitano, Nizzardo credo, che è lì con gli amici, con una franchezza piuttosto brusca, senza conoscermi, mi stringe forte forte la mano e mi dice: finora credevo che le Guide non fossero buone che a farsi vedere per i caffè, o a far la corte a queste pettegole... ma l'altro giorno, vi ho vedute come noi col fucile, tra il fischiar delle palle, bravi figliuoli, vi rimetto la stima.
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