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De la profonda condizion divina ch'io tocco mo, la mente mi sigilla piu` volte l'evangelica dottrina. Quest'e` 'l principio, quest'e` la favilla che si dilata in fiamma poi vivace, e come stella in cielo in me scintilla>>. Come 'l segnor ch'ascolta quel che i piace, da indi abbraccia il servo, gratulando per la novella, tosto ch'el si tace;

Poi cominciai: «Non dispetto, ma doglia la vostra condizion dentro mi fisse, tanta che tardi tutta si dispoglia, tosto che questo mio segnor mi disse parole per le quali i’ mi pensai che qual voi siete, tal gente venisse. Di vostra terra sono, e sempre mai l’ovra di voi e li onorati nomi con affezion ritrassi e ascoltai.

Poi cominciai: <<Non dispetto, ma doglia la vostra condizion dentro mi fisse, tanta che tardi tutta si dispoglia, tosto che questo mio segnor mi disse parole per le quali i' mi pensai che qual voi siete, tal gente venisse. Di vostra terra sono, e sempre mai l'ovra di voi e li onorati nomi con affezion ritrassi e ascoltai.

Ma da ch’è tuo voler che più si spieghi di nostra condizion com’ ell’ è vera, esser non puote il mio che a te si nieghi. Questi non vide mai l’ultima sera; ma per la sua follia le fu presso, che molto poco tempo a volger era. com’ io dissi, fui mandato ad esso per lui campare; e non era altra via che questa per la quale i’ mi son messo.

Il Fossano, come il lettore può ben credere, non sapeva indursi a prestar fede alcuna al Malumbra, pure fosse la confusione della sua mente, fosse la disperata condizion sua che lo forzava a prendere qualunque partito, si fermò. Allora il Malumbra gli si fece più accosto, e presolo per un braccio con una pressione convulsa e quasi furibonda,

Poscia rispuose lui: «Da me non venni: donna scese del ciel, per li cui prieghi de la mia compagnia costui sovvenni. Ma da ch’è tuo voler che più si spieghi di nostra condizion com’ ell’ è vera, esser non puote il mio che a te si nieghi. Questi non vide mai l’ultima sera; ma per la sua follia le fu presso, che molto poco tempo a volger era.

Fu un tripudio generale, sebbene compresso, quando vennero propizie; fu un'inquietudine quasi tumultuosa quando si vociferò che la gente del Palavicino aveva dovuto ritirarsi fra i monti, e che la condizion sua facevasi più difficile di giorno in giorno.

Quando s'accorser ch'i' non dava loco per lo mio corpo al trapassar d'i raggi, mutar lor canto in un <<oh!>> lungo e roco; e due di loro, in forma di messaggi, corsero incontr'a noi e dimandarne: <<Di vostra condizion fatene saggi>>. E 'l mio maestro: <<Voi potete andarne e ritrarre a color che vi mandaro che 'l corpo di costui e` vera carne.

O ciel, nel cui girar par che si creda le condizion di qua giu` trasmutarsi, quando verra` per cui questa disceda? Noi andavam con passi lenti e scarsi, e io attento a l'ombre, ch'i' sentia pietosamente piangere e lagnarsi; e per ventura udi' <<Dolce Maria!>> dinanzi a noi chiamar cosi` nel pianto come fa donna che in parturir sia;

A lui t'aspetta e a' suoi benefici; per lui fia trasmutata molta gente, cambiando condizion ricchi e mendici; e portera'ne scritto ne la mente di lui, e nol dirai>>; e disse cose incredibili a quei che fier presente. Poi giunse: <<Figlio, queste son le chiose di quel che ti fu detto; ecco le 'nsidie che dietro a pochi giri son nascose.