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Aggiornato: 15 ottobre 2025


I pigionali della colombaia, diceva egli, accennando ai difensori di Castelfranco, son liberali a lor posta, mandandoci ad ogni tratto qualche regaluccio coi m

Che diresti di me se, mentre tu fossi qua a sfrombolare quella colombaia, come la chiami tu per dispregio, non ricordando che l'hanno murata i Genovesi tuoi padri, io lasciassi calare quattromila uomini a far impeto sui tuoi passavolanti, cortane e falconi, in un luogo dove non potrei certo spiegare tutta la mia gente in battaglia?

Un dischetto d'alluminio col numero 11 matricola e il numero 22 colombaia brillava sulla zampetta sinistra. Lo presi nelle due mani anch'io, e una tenerezza acuta, dolce, amara, mi portava quasi le lacrime agli occhi nel sentire battere con ritmo rapido quel piccolissimo cuore di bell'uccello veneto gi

Pagiolin accelerando convulsivamente il battito delle sue ali si slancia e sfiora con ghirlande di volo la grande aquila nera, che ora barcolla, mostruosamente fra gli spintoni e le zampate dei venti. Ha le due ali lacerate tutte a brandelli fumosi, come la baracca incendiata che bruciò tutta la notte vicino alla colombaia di Abano.

Sembra a Pagiolin la colombaia incendiata che aveva abbandonata un anno prima a Udine, quando c'era tanta confusione di Comandi, e non c'era mezzo di fare un volo utile. Ora tutto procede bene. Una folata di odori fedeli affettuosi lo investe. Il suo odore, l'odore di Vluuruuum!

Quando, dieci minuti dopo, una mano venne ad accarezzarlo e tirandolo fuori dalla colombaia lo rivoltò, lo rovesciò per liberare la sua zampetta destra dal tubetto pieno di vittoria, Pagiolin sonnecchiava. Non fece all'amore quella notte, era troppo stanco; e la sua fedele Vluuruuuum si accontentò di vegliare il suo sonno quieto, ma di quando in quando scosso da un sogno convulso e angoscioso.

Sopra quella carta misteriosa vi sono delle forme simili a quelle che fanno gli sterchi di Pagiolin cadendo sull'impiantito della colombaia, quando appollaiato in alto gode il tepido rosmarinato pomeriggio, liberandosi il ventre dal peso soverchio.

Gli rammenta Krukrù, colombo dell'equatore che aveva pure le penne a spirali, ma bianche. Morì un anno fa in colombaia il povero amico! Pagiolin gli voleva bene e l'inverno molte volte aveva lisciato e riscaldato col becco le povere penne freddolose. Nella luce sembravano d'argento. Il Sole è però un colombo enorme le cui penne spiraliche d'oro potrebbero covare una montagna!

Sembra quella strana costruzione di originalissima colombaia di tela su palafitte piena di uomini nudi che egli aveva ammirato in un'alba famosa sulla costa di Pola dove aveva viaggiato nascosto e talvolta al balcone della tasca d'una spia italiana! Ma come diavolo ora volava quella strana colombaia di tela? Pagiolin la osserva a cento metri su di . Non è una colombaia di tela!

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