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Eran tanto innocenti Quei colloqui!... Ei pensava ai begli anni ridenti In cui per la sua donna avea fatto altrettanto! Si sentiva commosso; avrebbe quasi pianto Di gioia!... Ma l'aprile passò; giugno passò; E l'estate trascorse; e l'autunno arrivò; il povero maestro aveva ancor trovato Il coraggio di dire: "Io sono innamorato "Di vostra figlia" al padre. In settembre le notti Divenner fresche.

Il protocollo dettaglia il modo con cui furono accolti, le ritardate udienze, i colloquî e la franchezza del linguaggio tenuto con esso. Era il principe pienamente e minutamente informato delle discussioni del Senato, e delle opinioni de' senatori, certo io poteva lusingarmi, dopo quanto aveva detto ed opinato, di una migliore accoglienza: ora come mai potrebbesi supporre tanta incoerenza di principî, come conciliare fatti diversi, idee cotanto disparate, per dedurre malignamente, che un uomo, la cui fermezza nella propria opinione è da tanto tempo conosciuta, la cui onest

Ivi Cicerone, Quinto ed Attico si trattennero in quei colloqui che ci rimangono ancora nei tre libri, de legibus. Da Arpino, passeggiando lungo il Fibreno, pervenuti in insula quae est in Fibreno, vollero fermarsi per riposare, discorrendo di filosofia. Attico non riusciva a saziarsi di ammirare la bellezza del luogo e Cicerone, narrando che spesso vi si recava a pensare, a leggere, a scrivere, disse che trovava in quella localit

Adesso quei colloqui nel profumato viale degli oleandri, fra quella esotica fioritura, le facevano terrore, ma vi andava, spinta da un istinto di lei più forte: e talvolta, in grazia, gli chiedeva di non parlare d'amore, tanto ella vedeva sorgere, dietro a quei discorsi, la tremenda parola della distruzione.

Il medesimo monaco descrive i suoi colloquî con Pantaleone, gi

Noi siamo tornati al tempo che credevamo non dovesse ritornare mai più: ai primi giorni del nostro amore.... vi ricordate, Loreta, laggiù alla villa d'Arsizzo: i dolci pensieri nostri, le nostre prime confidenze, i trepidi colloqui.... laggiù, coll'ansia di essere scoperti, dicendoci mille cose senza parlare, colle mani strette l'uno all'altra così nell'ombra verde del parco.... vi ricordate, vi ricordate?...

Il velo d'Iside. Quel il capitano e Silvia, attirati inconsapevolmente l'uno verso l'altra, ebbero più fiate occasione di particolari colloquî: si trovarono vicini a pranzo, soli a passeggio in giardino nell'ora del caffè, e dirimpetto in carrozza. Questa serie d'opportunit

Invece, il conte Della Valle, il quale sperava una ben diversa accoglienza, non riusciva a spiegarsi tanta confusione, tanta incertezza, tanta freddezza. Una cosa sola era chiara, molto chiara: egli era capitato assai male a proposito. Il Vharè trovò Lalla nel solito salottino, ma non più avvolto nelle tenebre, così care ai fidi colloqui.

A questo grado di amore giungeva quello d'Emilio e la sua bella se n'era accorta e il contraccambiava di pari affetto vero e sincero. I colloqui si succedevano, ed in uno di questi Emilio afferrata la mano di Lei, che dolcemente gli abbandonò, gl'impresse un bacio ardente, un bacio che svelava la sua interna e violenta passione.

Strani colloqui di grugniti e di muggiti non interotti che dalle soavi sue parole. Ella faceva da interprete, da paciera.... In quella il vecchio orologio a pendolo della scala battè sei colpi. Sei ore, sclamò Bazzetta, gi