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Aggiornato: 1 giugno 2025


La fortuna volendo dare una mentita a cotesti nuovi farisei, fece che in quel punto il coppiere del papa si presentasse in anticamera con una tazza spumante di cioccolatte apprestato pel suo padrone, e se ne andava diritto verso la stanza cubicolare per ministrarglielo.

La targa di marmo che porta il nome della strada sembra chiudere colla forza di un suggello la via la casa e la vita-amore di Bianca. Penso che nella penombra calda sudata della sua camera da letto ora entra la cameriera col cioccolatte. Calore, sudore, odore vanigliato acidulo fra i seni di Bianca. Si sente la bocca arida, si ravvia i capelli, domanda: La posta. Grazie. Fuori strada in pendenza.

Vitaliana, per tutta risposta, interruppe il duca e suonò. Maria apparve. Vitaliana le disse: Il duca vi dice di fargli servire il cioccolatte nel suo gabinetto. E venite a vestirmi. Balbek uscì, la testa affondata nel petto. L'ultima parola era stata detta. Il duca aveva forse indovinato.

Si principiava sempre così. Pigli caffè, don Dumi! domandò monsignore levandosi da tavola ed entrando nel salone. Ringrazio V. Ecc. Rev.ma. Ho preso or ora un cioccolatte abbominevole che mi strangola ancora. Il mondo va a tutti i diavoli. Oggidì, non è più possibile di essere ben servito che al monistero. L'è naturale, mio Dio, poichè codesti infami liberali proclamano i diritti dell'uomo!

Affermano che lo abuso di questa bevanda fomentasse nello imperatore Carlo V la nera malinconia, che lo condusse a cantarsi vivo le preghiere da morto. Forse l'essere nato da madre pazza contribuì alla sua tristezza troppo più dello abuso del cioccolatte.

Carmina, colomba mia, fa' di portarmi subito il cioccolatte e i biscotti, perchè tu intendi che stamani mi tocca a fare petto di bronzo; ed io ho provato, che se sto digiuno mi casca il cuore. Anima mia, andate al banco che vi accomodo in un baleno...

Monsignore rosicava nel tempo stesso una tavoletta di cioccolatte e dava dei colpi di piedi ad una mezza dozzina di gatti che si stropicciavano alle sue calze violette. Perchè i vescovi amano i gatti? Monsignor Laudisio stese la sua mano al prete che la baciò, piegando il ginocchio, e lo lasciò in piedi senza dir motto.

Il duca va a ritirare la vite dalla porta del balcone, cava il lucchetto dalla porta della camera, e va ad appostarsi, la pistola alla mano, alla porta della sua camera, dopo aver scomposto il letto come vi si fosse coricato. Le ore scorrono... Le nove! le dieci...! Suona il campanello. Gli si serve una tazza di cioccolatte. Il valletto guarda il padrone di un'aria strana.

Don Diego terminò gli apparecchi di viaggio ed i pacchetti. Il conte di Craco venne a dare loro un addio. I suoi domestici portarono ai pellegrini il cioccolatte dell'asciolvere. Don Diego andò a risvegliare la Bambina. L'ora della partenza avvicinava. Bambina si acconciò ed uscì. Era gaia.

Come sorrideva il vecchietto in tutta la durata dei sospiri del settecento, agli scherzi dei violini, rievocanti tutto un passato dolce, sparso di polvere d'iris e odoroso di buon cioccolatte. Cari amici, in questo vicoletto al Rione si sogna; e che buon sole, che buona musica, amici miei! E vi tornai. Ancora il professore Otto Richter non mi aveva tutto narrato di .

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