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Aggiornato: 21 giugno 2025


MASTICA. Ben si dice che le cose simulate poco tempo ponno durare; ché questa mattina per i tuoi poco onesti portamenti se ne sarebbono accorte le pietre, non che le persone che hanno cervello, di questo tuo amore. LAMPRIDIO. A torto ti duoli di me che in tutti gli atti mi sono mostrato la modestia stessa. MASTICA. A te pare cosí. Perché sei cieco tu, pensi che tutti gli altri sian ciechi.

Essi sonno ciechi e ragunatori di ciechi, e non veggono che Io di questo e de l'altre cose lo' richiedarò ragione ne l'ultima extremitá della morte. E poi che egli hanno facti e' sacerdoti cosí tenebrosi come decto è, ed essi lo' danno ad avere cura d'anime, e veggono che di loro medesimi non sanno avere cura.

Quand'io giunsi in Italia, era tardi per ogni rimedio. I moderati guidavano dominatori: gli altri seguivano ciechi: il popolo, tra il quale avevano diffuso le più atroci calunnie a danno dei repubblicani, fidava illimitatamente nel re. Due partiti s'affacciavano a un uomo della mia fede.

ché, quando fui presso di lor giunto, che li atti loro a me venivan certi, per li occhi fui di grave dolor munto. Di vil ciliccio mi parean coperti, e l’un sofferia l’altro con la spalla, e tutti da la ripa eran sofferti. Così li ciechi a cui la roba falla, stanno a’ perdoni a chieder lor bisogna, e l’uno il capo sopra l’altro avvalla,

Ma quando tu sarai nel dolce mondo, priegoti ch’a la mente altrui mi rechi: più non ti dico e più non ti rispondo». Li diritti occhi torse allora in biechi; guardommi un poco e poi chinò la testa: cadde con essa a par de li altri ciechi.

Ed allora, sui materassi chiazzati, sui cuscini sordidi, nei sinistri apparecchi di ortopedìa, nelle barelle ove tremavano i moribondi, sui banchi ov’erano a frotte i ciechi, i sordi, i mútoli, cominciava una specie di rabbioso dimenìo, con un brancolare di mani pallide e squallide, quasi un tentativo di rissa, come accadrebbe in una turba di affamati quando vi si gettasse ad intervalli qualche tozzo di pane.

Ammetteva gli uomini fossero sovente ingrati alla donna che li onora della sua predilezione; non ammetteva potessero esser ciechi, o non commovibili alla sua bellezza. Arrivò un servitore maestoso, in ricchissima livrea: portava con un gran vassoio d'argento, con due bottiglie, e bicchieri infilati in custodiette d'argento. Qualche istante appresso giunse il Weill-Myot.

E frattanto, per lunga inerzia, sonnacchioso il paese trascinava la vita alla quale era stato abituato da Vicerè stranieri, avidi di pompe e di danaro, e da ministri, ciechi o avveduti strumenti di quei Vicerè.

Ma quando tu sarai nel dolce mondo, priegoti ch'a la mente altrui mi rechi: piu` non ti dico e piu` non ti rispondo>>. Li diritti occhi torse allora in biechi; guardommi un poco, e poi chino` la testa: cadde con essa a par de li altri ciechi.

«Tu sei ridicolo, vedi?, come un gran re decaduto, che vada portando in giro le sue torce fiammeggianti, le sue porpore sontuose e le sue squillanti fanfare... in un paese di sordi e di ciechi! . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

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