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Siamo di punta coi bersaglieri ciclisti in contatto silenzioso col nemico. Un razzo enorme sfascia il suo fuoco nel cielo. Sono gli arditi che indicano al comando il punto estremo conquistato. Giunge a cavallo un maggiore affannato. Con voce rotta dall'emozione dice al generale: Vi è un tiro di artiglieria infernale sulla nostra destra. Minaccia di accerchiamento. Bisogna ripiegare. Ritirata.

A destra e a sinistra i ciclisti sono tutti calati giù nei fossi, e riparandosi dietro le biciclette e i paracarri rispondono con una fucileria violenta alle mitragliatrici austriache. Siamo sulla curva della strada, fra le case di Flagonia spaziate sulla riva dell'Arzino. Il ponte è saltato.

Si dice che gli Austriaci giunti la sera prima sul torrente Arzino hanno durante la notte precipitosamente fatto marcia indietro per trincerarsi sul Meduna. Sono dunque a pochi chilometri! Tanto meglio! Tanto meglio! Li mitraglieremo sul Meduna. I nostri motori gareggiano coi pedali sportivi dei bersaglieri ciclisti sulla strada bianca che attraversa la brughiera deserta.

Il nostro fante è affiatato colla pioggia, glorioso impasto di grigio-verde bagnato bestemmie cicche, peli di barba, pidocchi, capelli polverosi, sguardi di buon cane, risata furba, verruche, sudore, fango, l'innamorata e piccirilli, signor tenente, l'ultima m'è nata... tengo la fotografia... e la pagnotta. Filiamo avanti coi bersaglieri ciclisti.

Incominceranno all'alba le grandi manovre tra il Bacchiglione e il Brenta per prepararci all'avanzata tra Piave e Tagliamento. Saremo coi bersaglieri ciclisti in testa al primo corpo d'armata d'assalto sotto il comando del generale Grazioli. Ore tre, in macchina. Lotta tra la luna quasi piena che investe gli alberi coricandone le ombre lunghissime e i fanali delle blindate.

Evidentemente un alto e glorioso destino era riservato alla nostra ottava squadriglia. Dopo la grande vittoria del Piave 15 giugno il Comando Supremo preparò con perizia e con metodo l'offensiva generale predisponendo particolarmente le truppe celeri che dovevano fulmineamente lanciarsi nella prima ferita grave del fronte nemico. Le blindate costituivano coi bersaglieri ciclisti e la cavalleria queste truppe celeri, ma le tradizioni militari davano d'altra parte una importanza enorme alla cavalleria e una importanza minima e discutibile alle blindate. Nei circoli militari si negava la resistenza della blindatura non soltanto alle scheggie di granata, ma anche al fuoco delle mitragliatrici. Una volta colpiti i pneumatici cosa poteva fare una autoblindata? Come utilizzarne la velocit

Credo anche a dei colpi di mano isolati con plotoni lanciati che appiedandosi combattono coi ciclisti. I plotoni di cavalleria sono adatti al collegamento dei corpi d'armata. Nella fitta rete stradale rotta da canali e fossi del Veneto una divisione di cavalleria in massa diventa un elegante suicidio. D'altronde, concludo io, nulla di più assurdo che polemizzare contro la cavalleria oggi.

In volata coi bersaglieri ciclisti che corrono a destra e a sinistra delle blindate sentiamo tutti che s'avvicina per noi l'ora di un urto violentissimo col nemico.

Se potremo slanciarci avanti coi bersaglieri ciclisti faremo cose grandi. Tutto al più qualche plotone di cavalleria per collegamento fuori dalle strade. Possono evitare gli accerchiamenti. Il piccolo Bosca entra nella sala brandendo una bottiglia di moscato. Altro che cavalleria! ci vogliono donne, donne per prepararci!

I miei amici fanno altrettanto. Cinque minuti di fucileria a 20 metri dalla finestra. Noi riparati dietro un enorme autocarro austriaco rovesciato. La finestra si spegne e tace. Ci precipitiamo dentro. Tre sloveni che alzano le braccia e 2 bosniaci feriti. Trasciniamo fuori il tutto e li consegnamo ai bersaglieri ciclisti che sopraggiungono. Alt. Riposo. Abbiamo un solo ferito.