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Volevo chiedervi se la marchesa di Moya fosse ancora alla Corte. Mi avete detto anticipatamente di no. Nei suoi dominii, avete aggiunto. In quali? Moya, che apparteneva al marito, è in Catalogna. Bovadilla, che appartiene al suo nome, è in Andalusia; ma lontano da Siviglia, mi pare. Ed è a Siviglia, la nobil signora; rispose l'Almirante; ma non nel castello de' suoi padri.

Il signore, mi accennò col dito, si è permessa una condotta che mi ha obbligata a chiamarvi qui e a chiedervi consiglio. La mia deliberazione è gi

Come nel paese di Cuccagna, non è vero? gridò Michele. Ma il signor Lorenzo non è di quella pasta; egli ci ha il sangue di suo padre nelle vene, e va innanzi badando agli ostacoli come io a questo bicchier di vino. Ma a proposito del signor Lorenzo, sapete che son venuto a chiedervi un servizio? Per il signor Salvani e per voi sono pronto a buttarmi nel fuoco. O siamo amici o non siamo.

Arrivate a proposito, signor di Linsac disse il principe. O' qualche cosa a chiedervi. So che posso contare sulla vostra discrezione. Lo potete, principe mio. Ma voi sapete altresì che io amo poco le confidenze, le quali sono come le macchie di olio: si spandono e si tradiscono sempre da sole! Non temete nulla. Non è mica una confidenza che io vi fo; è un consulto che vi dimando.

Leggendo un romanzo di Zola, potete chiedervi quanto l'autore, per iscrivere quel libro, ha veduto, ha notato, ha coordinato, ha riassunto. Nel romanzo della Sperani vi chiedete quanto, per farlo, le è bisognato della sua propria vita, quante lagrime, quanti sconforti, quante amare volutt

Fu allora che Loreta ebbe uno slancio improvviso di tenerezza e di espansione per la signora Chiara, che era , al suo fianco, con un sorriso di affetto sul labbro, tenendole maternamente una mano. Ah! signora.... signora, come mai posso chiedervi perdono di tutte le pene che vi reco! Non lo avrei voluto, io! Ma le forze mi son venute a mancare!... Era un giorno di così tristi ricordi per me!

Non vi offendete, vi prego; incalzò il giovine tendendo le mani in atto supplichevole. Ho a chiedervi cosa che troppo mi preme, ed una vostra umana risposta mi è necessaria. Infine.... ecco lo stato dell'anima mia. O voi siete madonna Nicolosina del Carretto, o ch'io sono il più sventurato degli uomini.

Grazie, e dal profondo del cuore. «Abbiatevi la Montalda, della quale io non posso chiedervi più di quello che v'è costato il riscatto delle cambiali. Voi certamente le avete riscattate per farmi servizio, e quello che è giunto or ora al mio orecchio, e mi confonde tuttavia di sgomento e di vergogna, me ne fa testimonianza certissima.

Vengo, egli mi disse, a chiedervi alcune notizie riguardo alle rivelazioni che mi avete fatto ier sera. Ci ho pensato tutta notte e non ho chiuso occhio; avrei d'uopo sapere ove abita il conte di Sagrezwitcth, e s'egli è tuttora a Milano. Voi forse potete dirmelo. Non lo so, io risposi meravigliato. Ma che! intendereste forse di andarlo a visitare? E a che scopo?

Attese tremante. La persona che aveva battuto entrò sola, e rinchiuse l'uscio dietro a . Era una donna: era Camilla. Gabriella mise un grido, ma debole, ma soffocato. Sua cognata si avanzò verso di lei; le si assise vicino; le prese una mano. Non vi spaventate, Gabriella, disse con accento insinuante. Io sono venuta a chiedervi perdono.