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Niente, l'ho intuito. Ebbene, si è ingannata. E poichè ora sono qui, per rimanere, e ci vedremo sovente, spero, cercherò di convincerla, che si è sbagliata. Si alza e va a deporre la tazza a destra. NICOLETTA va a sedersi al pianoforte, su cui arpeggia leggerissimamente. RAIMONDO s'indugia per qualche momento, a destra, per riaccendere il sigaro. Parlando con PIERO e accennando a RAIMONDO.

Ho dodici anni e sono forte, cercherò del lavoro e l'ho promesso anche a Francesco. A proposito, che cosa ti ha detto prima di partire? chiese la donna. Nulla! che cercassi del lavoro, anzi scendo al villaggio per vedere se trovo da fare qualche cosa.

Deh, perché son vivo? perché non moro? che fa in questa vita? Ma il tempo fugge e io lo sto perdendo in parole. Ecco Protodidascalo: cercherò qualche consiglio. Che ci è, Protodidascalo? PROTODIDASCALO. Siam rovinati. LAMPRIDIO. Questo vada a chi ci vuol male. PROTODIDASCALO. A voi è toccato in sorte. LAMPRIDIO. Che ci è? parla presto.

Oh, ne ho qui di molto più cari, e cercherò di vederli quanto più spesso potrò aveva risposto l'ingegnere Arconti stringendo la mano della giovinetta. Non ostante la sua promessa, Roberto non aveva trovato il momento di far una corsa a Valduria. Erano giunte bensì parecchie imbasciate sue coi suoi saluti e con le sue scuse.

CINTIA. So ch'egli arde di rabbia contro me e m'odia insino a morte: incontrandomi con lui, porrá subito le mani all'armi, le porrò anch'io. Io cercherò di pungerlo e inasprirlo con le piú ingiuriose parole che saprò imaginarmi.

LAMPRIDIO. Poiché questi cerca privarmi d'ogni mio bene, cercherò prima privar lui della vita. TRASILOGO. Io darò tal calcio dietro a questo furbetto che lo farò andar tanto alto che, se ben portasse seco un fardello di pane, gli sará piú periglio di morirsi di fame per la via che morirsi della caduta.

Certo disse Dante, io mi credea nella ruina delle mie cose questi con molti altri miei libri avere perduti, e perciò, per questa credenza e per la moltitudine dell'altre fatiche per lo mio esilio sopravvenute, del tutto avea l'alta fantasia, sopra quest'opera presa, abbandonata; ma, poiché la fortuna inopinatamente me gli ha ripinti dinanzi, e a voi aggrada, io cercherò di ritornarmi a memoria il primo proposito, e procederò secondo che data mi fia la grazia.

Esistono: le troverò! Tanto meglio! rispose il Ferpierre. Voi potete anche essere certo che le cercherò, che le cerco anch'io!... E, prima d'esser persuaso dalla forza di quella fede, lo congedò e diede ordine che introducessero la giovane sconosciuta. Il vostro nome? le domandò. Alessandra Paskovna Natzichev. Nata a?... Cracovia. Quanti anni? Ventidue. Che professione? Studente di medicina.

Così io mi sono innamorata di Nino Stresa. Vi pare una contraddizione? Non so. Cercherò di spiegarmi meglio, e voi noterete se vi è contraddizione. Egli m'indignava, ma mi attraeva, anche, perchè era giovane, perchè era bello, perchè, infine, a suo modo, mi amava. Ogni volta che il suo desiderio si esprimeva negli sguardi e nelle parole, io ne riceveva un sussulto di dolore e di sdegno: ma, nel medesimo tempo, quasi senza che io me ne accorgessi, una delle difese del mio cuore crollava. Gli imponevo silenzio, ma egli aveva gi

E pur il provo, che quel divin raggio quant'è più lunge più raddoppia il foco: mi giova abitar fontane o boschi, ch'al mio mal nulla val, fresco, onda od ombra. Ma non cercherò più fresco, onda od ombra, che 'l mio così cocente e fero vampo non ponno ammorzar punto fonti o boschi; ma ben seguirò sempre il mio bel sole, poscia che nuova salamandra in foco vivo lieta, mercè del divo raggio.