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Aggiornato: 1 giugno 2025
La piazza del Duomo, verso la quale è volto un lato del palazzo comunale, è ornata anche dalla grande fontana di Giovanni Pisano, e dalla statua in bronzo di Giulio III. Non dico nulla del Duomo, nè di molte altre chiese, come S. Domenico, nella quale è la tomba di Benedetto XI, Sant'Agostino e San Francesco, perchè di esse si è parlato infinite volte; e infinite volte son stati descritti i tesori conservati nei grandi palazzi privati: Conestabili, Donini, Baglioni, Bracceschi e Baldeschi, Monaldi, Penna e Cenci.
Invoca un Dio, che l'abbandona E la condanna a disperarsi. È desta, E delira. ANFOSSI, Beatrice Cènci.
E siccome il ciociaro tentennava il capo e non rispondeva, donna Luisa, come punta sul vivo, aggiunse: E se volete sapere chi fu che ardì salire la scala, mentre voi uomini rimanevate tutti immobili dalla paura, io vi dirò che fu una donna; però che in me vediate la moglie di don Giacomo Cènci, e nuora del Conte don Francesco.
Francesco Cènci, quanto sei misero padre, ed infelice vecchio...Ahimè! E si cuopriva con ambedue le mani la faccia. Luisa alla venerabile sembianza, allo accento di uno affanno così profondo si sentiva commossa. Il perverso, sempre con voce di lamento, proseguiva dicendo: Potessi almeno trovare un cuore col quale sfogare la immensa amarezza dell'anima mia!... Padre mio!
Queste schiette parole punsero sul vivo il Conte Cènci, il quale studiando dissimulare la ferita con la moltiplicit
Caligola aveva desiderato al popolo romano una testa sola, per recidergliela con un colpo; il Conte Cènci avrebbe voluto stritolare il sole. Povera creta! Se il sole si accostasse, la cenere della terra non occuperebbe spazio nell'universo.
Guardingo ripose la lettera, e si allontanò. Recatosi a casa tolse la spada, e una scala uncinata, e quando gli parve tempo opportuno uscì solo: pervenne sotto al recinto del giardino dei Cènci, lo scavalcò, ed attese celato nel luogo del convegno.
Don Francesco Cènci aveva imbandito un sontuoso banchetto un festino reale in verit
Perchè io non aveva tetto ed aveva freddo le notti d'inverno, e perchè i passanti m'insultavano la state, quando mi trovavano accovacciata all'angolo di un muro, rispose Concettella asciugandosi gli occhi. Perchè io ero nuda sotto i miei cenci, e le persone non mi davano più lavoro. Perchè io aveva orrore di mendicare e di udire dei propositi infami. Perchè....
Gesticolando seminude nei luridi cenci le Logiche m'offrivan grandi stocks di felicit
Parola Del Giorno
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