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Aggiornato: 12 luglio 2025


Il ritorno della signorina Ruzzani e del suo degnissimo zio, signor Prospero Gentili, non poteva restar celato agli abitanti di Castelnuovo. La notizia si sparse immediatamente dalla via San Michele, dove si era fermata la carrozza, a tutti i quartieri della citt

Ahimè! commenda e promozione si allontanavano ad occhi veggenti da lui. Da uomo savio, che sa aspettare una buona ispirazione, il sottoprefetto di Castelnuovo rimandò al giorno seguente il discorso col duca di Francavilla; ma quel medesimo giorno scrisse al ministro, accettando l'idea che gli aveva ispirata in buon punto il fortunato priore di San Bruno.

La sottoprefettessa si faceva un onore immortale; il sottoprefetto gongolava dal canto suo e prevedeva non lontano il gran giorno in cui tutto il circondario di Castelnuovo si mostrasse ligio alla politica del governo, o meglio, del partito che siedeva al governo. Perchè a questo egli lavorava, con altezza di concetto non intieramente richiesta dalla sua condizione secondaria.

Sentiamo; dissero tutti, raccogliendosi intorno al priore. Dei due novizi che abbiamo accettati a San Bruno. Così disse il priore, e si pentì subito di aver cominciato. Ma i due novizi erano stati meno fortunati del ramarro. Il sasso era gettato e non si tirava più indietro col desiderio. Oh diamine! esclamò il padre Atanasio. E come c'entra il sottoprefetto di Castelnuovo Bedonia?

Beato Lei, che ha tempo da perdere! esclamò il sottoprefetto con piglio severo, che contrastava con quella forma di benevolo augurio. Vada a dormire, adesso, mentre io veglio per Lei e per tutti. E fatto un gesto nobilissimo, ad accompagnamento di quel nobile commiato, il sottoprefetto di Castelnuovo Bedonia volse le spalle al signor delegato Borgnetti.

Qualche settimana dopo, si celebrarono le nozze Gualandi Ruzzani, e gli sposi, felici che Dio vel dica, si disponevano ad un lungo viaggio, a mezza via tra l'equatore e il polo artico. Prima di andarsene da Castelnuovo Bedonia, vollero fare una gita. Indovinate dove? Al convento di San Bruno. Era una bellissima giornata di settembre. Se fossimo in principio di volume, ve la descriverei.

Eravamo ancora a discorrere insieme, quando è capitato l'usciere a cercarmi. Pochi minuti fa! esclamò il sottoprefetto. L'amico! Ma chi è costui? -Senta, non vo' fargliene un mistero. Ho saputo tutto.... dal ricevitore del registro. Il sottoprefetto di Castelnuovo Bedonia diede un balzo sulla seggiola, che fece balzare di contraccolpo il delegato.

C'entra.... c'entra, balbettò il priore, che oramai doveva dir tutto, perchè il padre Prospero è un vecchio tutore di Castelnuovo. Un nobile ufficio quello di tutore! disse il padre Tranquillo. E forse il nostro novizio ha dilapidate le sostanze del pupillo? Magari lo avesse fatto, che non ci avremmo a veder nulla noi altri! scappò detto al priore.

A me? Sicuramente. Il nostro signor Prospero non era forse capitano della guardia nazionale? Che non si è mai radunata. Non è colpa sua, signor Prospero, ma dei passati ministeri, che non hanno pensato mai a rialzare il prestigio di questa istituzione in Castelnuovo Bedonia. Per me, ufficiale del governo, Ella è stato capitano per oltre dieci anni; ha dunque diritto alla croce di cavaliere.

In massima, le scoperte più importanti si fanno tutte a caso. La traccia misteriosa, indovinata da pochi segni fugaci, non si trova che nei romanzi. Me lo diceva appunto il questore di Rossano, da cui dipendevo, prima di venire a Castelnuovo.

Parola Del Giorno

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