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L'imposta girò lenta sui cardini, e il Bardineto e Giovanni di Trezzo, afferrando il davanzale, sparivano prontamente nel vano. I quattordici soldati che li seguivano su per la scala, ad uno ad uno, lesti come scoiattoli, guizzarono dentro. Il medesimo avvenne dei loro compagni che erano sull'altra scala, poichè il Bardineto ebbe aperta la finestra all'amico.

La inferriata del carcere stride sui cardini e si rinchiude subito alle spalle d’un lugubre corteo. Un improvviso mormorìo generale cresce in frastuono assordante. Algoziri e ministri di giustizia a cavallo, con verghe nelle mani, seguono lentamente, misuratamente il regio stendardo rosso, e precedono la Compagnia dei Bianchi associante il reo, legato sopra un carro. Granatieri con baionetta in canna, o, secondo i tempi, alabardieri e soldati a cavallo, formano steccato e controsteccato impenetrabile alla folla sterminata, che pallida, allibita, ma sempre curiosa, non rinunzia al vecchio spettacolo. Le forche si levano alte in ragione della gravit

Da Pier le tegno; e dissemi ch’i’ erri anzi ad aprir ch’a tenerla serrata, pur che la gente a’ piedi mi s’atterri». Poi pinse l’uscio a la porta sacrata, dicendo: «Intrate; ma facciovi accorti che di fuor torna chi ’n dietro si guata». E quando fuor ne’ cardini distorti li spigoli di quella regge sacra, che di metallo son sonanti e forti,

Uno andò a chiudere per bene gli usci perchè nessuno stridor di molla o di cardini venisse a sturbar la voce invocata; dietro il banco si cessò di ripulir chicchere e cucchiaini, e la padrona, raggomitolato il grembiale e assicuratolo alla cintura per di dietro, venne a collocarsi nell'uditorio, a rispettosa distanza, s'intende. S'udiva il passo delle mosche che gremivano il soffitto.

Il gigante introdusse una piccola chiave nella toppa della porta ferrata che è in fondo al cortile, e quella, a un suo spintone, stridendo sui cardini s'aperse a mezzo. Passai: il custode era passato prima. La porta si rinchiuse. Eravamo nel Quadrato dei pazzi tranquilli.

Da Pier le tegno; e dissemi ch’i’ erri anzi ad aprir ch’a tenerla serrata, pur che la gente a’ piedi mi s’atterri». Poi pinse l’uscio a la porta sacrata, dicendo: «Intrate; ma facciovi accorti che di fuor torna chi ’n dietro si guata». E quando fuor ne’ cardini distorti li spigoli di quella regge sacra, che di metallo son sonanti e forti,

TEDESCO. Nostre ostelerie non capire la barba d'un grande omme. PEDANTE. Ho una rabbia exardescente che mi bolle nell'arterie. TEDESCO. Volere aprire mie porte con l'artellerie? PEDANTE. Infringerò i cardini e farò patefacere le valve. LARDONE. Non battete piú. Non udite che cala per le scale? TEDESCO. Ecco aperte. Dove stare quel grande omme? PEDANTE. Io son quel grande uomo.

In questa la porta del carcere stridendo sopra i suoi cardini si aperse, ed al chiarore di una torcia furono visti entrare il sostituto dell'avvocato fiscale accompagnato da alcuni cursori, i quali con volto cupo, ma senza amarezza, come senza benevolenza, si accostarono al letto di Beatrice.

L'uscio fu toccato lievemente, poi girò sui cardini senza romore, schiudendo il passaggio a Lidia. Io non dimenticherò mai com'ella apparve in quell'istante, coi capelli biondi pettinati all'indietro, in modo da scoprir la fronte pura.

Nancy balzò in piedi come se avesse udito un colpo di pistola. Col cuore palpitante fuggì. Si precipitò sotto la portiera, e corse a rifugiarsi nella sua camera, chiudendo l'uscio dietro a . No, l'uscio non era chiuso, girò un poco sui cardini e rimase semi-aperto. Nancy lo lasciò così, non osando più muoversi. Udì ribussare più forte alla porta del salotto.