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Aggiornato: 4 giugno 2025
Io di carcere usciva egro, e piangendo Il mio buon Federico e gli altri cari, Cui dato ancor da quel recinto orrendo Rieder non era ai desïati lari: Poscia esultava, Italia rivedendo, Ed alfin temperando i giorni amari Fra gli amplessi de' miei sacri canuti, Per me sì lungamente in duol vissuti. E omai da un lustro tutto ciò trascorse!
Il sindachetto veniva a capo di un manipolo militare per liberar dal carcere il lanzichenecco, a fin di non incorrere nelle ire del Gran Nimico. Subitamente la plebe, irritata, tumultuò; grida altissime si levarono contro quel vil liberatore di Castellammaresi.
Di fatti, il Castello era la parodia del carcere. La libert
Tutto compreso da quella pena, tanto orribile pel cuore di un marito e di un padre, Giuseppe Monti non dava segno di vita; soffriva pazientemente la durezza del carcere, e solo ad ora ad ora, quando le torture del suo pensiero si facevano più insoffribili, mormorava a bassa voce queste sole parole: Povera mia moglie! poveri miei figli! Il secondino Petronio.
Tutti gl'impiegati del carcere, tutte le guardie, si accostavano alla prigione di Roberto. Gi
L'orologio del carcere suona le ore. Una voce lontana, nel silenzio: «All'erta sentinella!» Un'altra voce: «All'erta sto!» e quindi, fioche, due altre: «All'erta sto!».
La lettera di presentazione al direttore del Vero Guelfo di Napoli non fu ritenuta sufficiente a provare l'alleanza dei socialisti coi clericali; allora si crea una lettera dei clericali.... di Venezia, che la dirigono a De Felice in... carcere e nella quale il tema discusso è la rivoluzione; e di rivoluzione e di sbarchi parla un telegramma anonimo da Palermo inviato all'on.
Si comprende infatti come possa essere carpita facilmente una simile dichiarazione, nelle angosce del carcere e alla vigilia del supplizio, a un povero condannato a morte, marito e padre!
Dal palco gettò un guanto in mezzo alla folla degli spettatori; ed uno di essi il portava poi a Costanza figliuola di Manfredi e regina d'Aragona, solo resto oramai di casa Sveva. Enzo, quell'altro innocente, moriva quattro anni dopo in suo carcere a Bologna.
Dal carcere, finita la pena, alla Luisa era toccato di andar difilato alla Questura; e più precisamente a quella sezione dell'ufficio, che provvede alla sanit
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