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Aggiornato: 10 giugno 2025


Ma i muri di quella casa, ripigliò Damiano, non sono quelli che la salvano, lo vede anche lei! Or bene, io son quì... e ci penso io. E lei, signor canonico, si mise dentro Rocco, che fino allora aveva creduto bene di lasciar parlare l'amico, lei, deve fare tutto all'opposto di quanto le è stato detto; e ajutarci a dare il contrappelo a que' due galeotti, che son carne e ugna tra loro.

Bastiano guardò come un trasognato la sorella, il canonico, gli altri fratelli gi

Io cercavo di persuaderlo della mia completa guarigione, ma egli mi ascoltava con diffidenza implacabile, dimenando la testa in segno di dubbio, ed atteggiando le labbra ad uno spietato sorriso. Non desidero a nessuno d'aver per giudice negli affari d'amore un canonico.

E avvicinatosi finalmente al canonico e tiratolo in disparte, a voce bassa e con mistero, gli disse: Al Barone ha da ricorrere vostra eccellenza.... lui può tutto. Non metta tempo in mezzo, accetti il consiglio del suo povero servo che non si sbaglia. La speranza entrò nel cuore del canonico. Buona idea, disse: ed io che non ci avevo pensato!

Oh quanto chi muore ha bisogno di fede! Svegliandomi di botto, ho trovato il Beda capitombolato a' miei piedi, e il fattore che ascendeva le scale, domandando: Che c'è? Il Beda giaceva colle pagine sfogliate e aperte contro il suolo, come un uccellaccio della notte caduto sopra una tomba: e il fattore mi diceva: Suo zio canonico di quest'ore non li toccava mai certi libroni. Ed è morto solo.

E appunto tre anni dopo l'arrivo dell'inglese a Settefonti, una bella sera di aprile si erano incontrati al Muraglione, il canonico Medulla e il sindaco con altri galantuomini del Casino. Ve lo dicevo, signor canonico? Costui ci dar

Questi versi, e taluni altri dei quali la citazione si omette, pronunziati da Francesco Cènci nel corso di questo Capitolo, appartengono a certo sonetto di Francesco Berni canonico fiorentino.

Il romanzo della mia vita incomincia quando io avea diciott'anni, e passavo gran parte del giorno al balcone, in casa di mio zio canonico. Allora la contessa Savina di Brisnago aveva sedici anni, e ricamava, seduta presso al balcone dirimpetto del mio.

E il buon canonico accompagnò il dono con un predicozzo, che mi trovava favorevolmente disposto dall'argomento dell'esordio.

Discorsi da canonico!... Io diceva fra me, ascoltandolo con rispettosa attenzione. Lo ringraziai del dono e delle offerte, e gli promisi di fare il possibile per contentarlo. Ma io vedevo la vita proprio tutto il contrario di lui. Questione di lenti!... Io guardavo le cose attraverso la gioventù, ed egli attraverso la vecchiaia.

Parola Del Giorno

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