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Aggiornato: 25 giugno 2025


Fu imposto per contro l'obbligo agli ebrei di addobbare con stoffe preziose parte delle strade per le quali dovevano passare il nuovo papa e il suo corteo. Allorquando prese possesso Gregorio XIV, nel 1590, gli ebrei dovettero parare con tappeti la salita del Campidoglio e l'arco di Settimio Severo. In seguito venne stabilito che dovessero ornare l'arco di Tito, e la via che porta al Colosseo.

O non pare una delle Dodici Tavole? Ma! Eppure egli c'è in Roma della gente che se ne dimentica, gente a cui non è più sacro il Campidoglio, gloria e amore dei nostri antichi, i numi laziari, i laziari costumi. Grecheggiano! È la loro manìa. Nulla distingue più i giovani romani educati in Roma, dai giovani greci educati in Atene.

Tutte le porte, il Campidoglio e il corpo di guardia di piazza Colonna furono occupati da milizie romane La fisonomia della citt

Quanti siete v'imploro, a fin che immerso Non vada alcun d'infra gli amati miei Nella voragin dello stuol perverso! E te precipuo invoco, Angiol, che sei Protettor delle belle Itale rive, Difendi il popol mio da influssi rei! Tuoni del Campidoglio in sul declive possente la voce della Chiesa, Che salvatrice a tutte genti arrive!

Si combatteva da ogni parte del Campidoglio: frequenti e micidiali erano i colpi dei soldati; scarsi e spesso vani quelli degli insorti. La sacra collina, la fortezza di Roma, era come in antico attaccata e difesa accanitamente. Ma questa volta non erano i barbari che assalivano, non erano i romani che resistevano.

Vivi applausi. Viva la Giunta! Viva Montecchi! Viva Vittorio Emanuele in Campidoglio! Viva!... Ora vi prego per l'ultima volta.... un po' di silenzio. Uno di quei che sono intorno al pulpito alza tanto la bandiera che quasi la d

Anche dal lato del Foro Romano buon numero di popolani tentò occupare il Campidoglio, salendo dalla parte di rupe Tarpea e dell'arco di Settimio Severo. Trovarono quegli sbocchi fortemente occupati, e sebbene minacciati alle spalle dai cacciatori esteri della vicina caserma, sostennero animosi gli attacchi del nemico, che al pari dei Romani lasciò sul terreno buon numero di morti e feriti.

La lotta dello Stato colla Chiesa passava colla conquista di Roma dalla politica alla scienza, giacchè il diritto nazionale, ormai invincibile sul Campidoglio, avrebbe rispettato e imposto rispetto al diritto religioso.

Il 3 luglio, un giorno dopo l'ingresso delle truppe francesi, il Popolo di Roma levò una volta ancora la mano per affermare, di fronte al nemico, la propria fede: la Costituzione Repubblicana fu solennemente letta alla moltitudine dal Campidoglio. La bandiera straniera s'abbassò, come velo, tra quella mano, che mostrava il Patto, e l'Italia. Quel velo oggi si squarcia.

Quando l'espresso venne a fermarsi presso la porta intima del Piccolo Campidoglio, il Gran Proposto Berretta stava sulla soglia ad attenderlo. I due funzionari si salutarono con un cenno democratico della mano, cui il Torresani aggiunse un leggiero inchino della schiena. I due pubblici funzionari entrarono in un gabinetto terreno.

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