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Aggiornato: 3 giugno 2025


Camminavamo in silenzio, l'un dietro l'altro, sopra la sabbia intatta e morbida come un tappeto, tutti colla testa, io credo, mille miglia lontana dal Marocco, quando improvvisamente saltò fuori di dietro a uno scoglio uno spettro, un vecchio orribile, mezzo nudo, con una gran corona di fiori gialli intorno alla fronte, un Santo ; il quale prese a inveire contro di noi urlando come un pazzo furioso e facendo con tutt'e due le mani l'atto di graffiarci il viso e di strapparci la barba.

Camminavamo sopra un terreno ondulato a grandi curve, in una campagna verde e solitaria. La strada, se si può chiamar strada, era formata da un gran numero di sentieri paralleli, in alcuni punti incrociati, serpeggianti in mezzo a cespugli e pietroni, infossati come letti di rigagnoli. Qualche palma e qualche aloè disegnava le sue forme nere sull'orizzonte dorato. Il cielo cominciava a coprirsi di stelle. Non si vedeva nessuno vicino lontano. A un certo punto, sentimmo alcune fucilate. Era un gruppo d'arabi che dalla sommit

Il terreno rosso sul quale camminavamo ci avvertiva che ci trovavamo su terra ferrugginosa; dappertutto nient'altro che questa polvere di ferro; le colline d'intorno, scure e rossicce, coperte d'innumerevoli arbusti d'aloè, i quali con le loro foglie rigide, di un colore di bleu acciaio, e terminanti in punte di spine, sembrano essere tanti fasci di pugnali e di spade. Tutto ciò che incontrammo aveva questo color di ferro, gli operai di Rio, tinti di rosso nei vestiti, nella faccia e nelle mani, ed anche i cani stessi, che ci venivano incontro. Il porto stesso, verso il quale scendemmo, era rosso di polvere di ferro; sulla spiaggia giacevano mucchi di minerale, che di l

Camminavamo trascinandoci, sanguinanti l'orecchie, come cani feriti a morte che si dissetassero a pozzanghere putride, fiorite gi

Discesi dalla vettura, noi le camminavamo a fianco, studiando di precorrerla quando il terreno ce lo permettesse. La strada, scavata a giri nel fianco della montagna, ci offriva d'accorciar di molto il cammino che il veicolo doveva seguir tutto e ci arrampicavamo sui rialzi per balzar dall'altro lato della strada.

In un batter d’occhio il cielo s’era oscurato: la nebbia invadeva invadeva, serrata, uniforme finchè andò a posarsi all’ingiro sui fianchi delle montagne, tagliandone con una riga diritta tutte le cime e livellandole. Il colle non si vedeva più; camminavamo allora in un ripiano erboso, il cielo sospeso a pochi palmi sopra di noi. Che tempaccio orribile! Non era la burrasca sfrenata che arresta i più coraggiosi, li costringe a cercare ricovero e fa confortevole ricovero qualunque cavo di roccia, tanto si scatena furiosa ed irresistibile; ma una sorta di bufera stagnante muta e fredda come la morte. Le nuvole lambivano i nostri cappelli e stavano immobili gravi di più giorni di pioggia e di neve: ancora pochi passi ed immergemmo in esse la testa e poi tutta la persona. Io mi godevo la dolcezza sottile di quel contatto come una carezza morbidissima e velenosa, e ripensando i versi di Dante, l

Ci rimettemmo in cammino. Tirava un ventolino fresco e una nuvola nascondeva il sole, era una passeggiata deliziosa; ma continuando a crescere la marea, e restringendosi man mano quel po' di strada sabbiosa su cui camminavamo ad uno ad uno, ci trovammo ben presto imprigionati fra il mare e le colline rocciose che pendevano quasi a picco sul nostro capo, e costretti a camminare fra gli scogli, contro cui si venivano a frangere le onde.

Perchè mai, nel condurre al cimitero la figliuola del sergente, noi tutti, compreso il colonnello dal volto abbronzito, commossi l'anima d'insolita tenerezza, camminavamo a capo chino e versando qualche lagrimuzza? Misteri del cuore umano!

Fissava la finestra aperta quel lembo di cielo delicato. È una giornata fredda, oggi? domandò con una specie di timidezza, ritraendo le mani sotto le coperte. E rabbrividì visibilmente. Il giorno dopo, io e Federico andammo a visitare Giovanni di Scòrdio, Era l'ultimo pomeriggio di novembre. Andammo a piedi, a traverso i campi arati. Camminavamo in silenzio, pensosi.

Dunque sbizzarrítevi ancora un poco, giovine Lord Pepe! Ha ragione vostro padre, banchiere a Londra: per far bene tutto ciò che da voi si richiede, bisogna prima aver dormito nelle braccia folli di questa bionda Litzine!... Ed ora noi camminavamo per le vie di Lourdes, frammezzo a quella densa folla che sempre vi conduce il tempo dei pellegrinaggi.

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