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Aggiornato: 31 maggio 2025
Bambina rientrò. Suo fratello non vi era. Ella fece un piccolo fagotto di biancheria, poi scrisse le linee seguenti: «Caro fratello, non essere inquieto della mia sorte, nè fare delle ricerche per trovarmi. Io ritornerò quando la bufera sar
Si era giunti alle rovine dell'antico ponte Sublicio, pur non volendo pericolare la vita e quella della generosa protettrice, Manlio cercò di ripararsi dalla bufera nell'angolo formato da una pila del ponte e dalla sponda destra del Tevere.
La bufera durò a lungo, poi svanì in un soffio e tornò il sole. Guglielmo, riavutosi dal mortale stupimento, volle riporsi in cammino. Era stato fino allora appoggiato a forza di braccia sul bastone ferrato, curvo per salvare il viso dalla tempesta. Ma sollevatosi appena, i piedi non lo ressero e cadde.
Le vie erano allagate, ed i poveri tetti di quelle case, che avevano tutte il carattere più deciso di capanne, erano scossi da sì impetuosa bufera, e sembravano barcollare. Il timore che potessero crollare, se quel temporale perdurava, non sarebbe stato infondato. Tutti si rinchiudevano in casa.
Una spaventosa bufera avr
Cotesto accrescimento di forze dei liberi dispiaceva certamente alla Corte Sarda, al Papato ed al padrone Buonaparte, e fra i mezzi impiegati per impedirlo, non mancarono ogni specie d'ostacoli all'imbarco dei volontari nel settentrione. Era naturale temessero l'invadente bufera nel mezzodì i monarchici ed i suoi satelliti. Chi ha la coda di paglia, teme il fuoco.
Ugo impugnò la scure, e volle simulare il fragore della bufera, spaccando i massi, a trarne scintille di sotto il ghiaccio, a farne volare le scheggie agli abissi e al cielo, spaccando, indiavolando, ululando, rotolandosi e piangendo.... Ho squarciato l'uscio della cappella! Così sono entrato in paradiso! Così mi spalancassi il baratro!
Giuliano non ebbe tempo d'accorgersi di quella bufera, che agguantato coi quattro amici, fu trascinato nel ballo, spinto, rapito da catena a catena; finchè, quasi lo si avesse voluto schernire, gli fu posta nella sua la mano di Bianca. Era la prima volta che quelle due mani si toccavano ma ohimè! in qual guisa, e quanto diversa da quella vagheggiata dal giovane sventurato!
Due alberi furono sradicati a poca distanza di qui e il figlio dello scaccino che si trovava in istrada venne buttato a terra dalla furia del vento. Queste notizie non erano fatte per calmarmi. Egli pure si trovava in istrada sotto la bufera; io stessa ve lo avevo cacciato!
Essa rideva, appoggiata, stretta alla balaustra, come una rondine che, in tempo di bufera, si stringe alla gronda. Vieni, vieni! ripeteva il Duca, null'altro che: «vieni.» Ma quella parola vibrava.... ardente.... nell'aria fresca. Milla lo pregava d'aspettare un momento. Oh! Giuliano.... no.... aspetta un momento.... ti prego.... guarda.... com'è bello!
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