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Aggiornato: 18 giugno 2025
Ebbene, nel passato, malgrado il suo odioso matrimonio, ella era stata lungamente e tranquillamente virtuosa. L'avevano maritata a un'ignobile duca, giovane, brutto e villano, che si andava mangiando la sua fortuna e seguitò sempre con tutte le attrici di terz'ordine, le ballerine dei piccoli teatri, le cantatrici di operette dei baracconi in legno.
Ond'è che accolse con entusiasmo l'idea della regina Teresa, un dì canonichessa a Vienna, brutta e gelosa, la quale propose di tuffar le ballerine in un paio di brache di percallina cilestre larghissime e di cucirle in un canzou chiuso fino al collo.
Era ascoltato con attenzione dai ministri; andava vestito come uno zerbinotto; i segretari di legazione dimenticavano i cavalli, le prime donne e le prime ballerine, per occuparsi di lui; e lui, questo zerbinotto, questo Demostene, quest'uomo di Stato in erba, dimenticava il banco dei ministri, trascurava le cifre del bilancio, per mandare di tanto in tanto un'occhiata assassina a lei; che ci voleva di più per colpire l'animo della marchesa Clementina?
In uno di questi caffè un ballerino dei più agili volle darci un saggio della gigue britannica. Era una meraviglia vedere questo ragazzaccio dimenarsi sulla scena fino a perdere il fiato. Attorno a lui si faceva circolo: dei camerata, delle ragazze vestite da ballerine, delle donne più avanzate d'et
Attesi: Quando fu notte alta, vidi fra le ballerine apparire la servetta della mia signora polacca a cui la frase, vergognati con gli occhi fuori della testa, non produceva alcun effetto morale. La Polonia, dunque, era sola in casa. Allora mi avviai, ed ero ben risoluto: il cancelletto era aperto e la sabbia del viale non produceva alcun rumore. Povera e buona signora!
Procurò loro un conveniente alloggio, le rifornì di quanto abbisognavano, pagò alla giovane maestri della sua arte perchè la potesse meglio progredire; breve, ne fece una delle prime, delle più nominate, delle più applaudite ballerine del nostro teatro; ed ora l'avventurata ha cavalli e carrozza ed abbigliamenti che offuscano le più splendide acconciature delle donne più eleganti.
«I due teatri di Palermo sono entrambi occupati dalle compagnie che di anno in anno circolano per l’Italia con nuovi cantanti, ballerine ed attori. Nessun arlecchino offende coi suoi scherzi le orecchie degli elevati spettatori, nessuna facezia la dignit
Quella fu l’epoca fortunata dei teatri, delle ballerine e delle mime, dei veglioni mascherati, dei carnevali rumorosi, degli intrighi galanti, della vita allegra e spensierata.
Lascio l'autore colle sue fisime, e aggiungo invece una parolina per me. Avrete notato la stretta osservanza dei tempi e costumi romani, nelle decorazioni, nel vestiario e in tutto l'altro che io ci ho messo del mio, perchè la commedia riuscisse proprio togata. Se più non si è fatto, non ne incolpate noi, ma le condizioni del Teatro italiano. Se Catone, verbigrazia, vi comparisse in un azione mimica, per distribuire il premio di virtù ad un centinaio di ballerine, e' ci avrebbe i suoi dodici littori, come la verit
Noi, sottovoce, parlavamo di loro; di queste bellissime donne spagnole, un po’ insolenti, un po’ indolenti, con certe mosse da ballerine gitane, avvezze a fasciarsi nelle grandi mantiglie, a inginocchiarsi nelle buie chiese, a parlare con una voce vibrante, a incipriarsi con una cipria molto fina. Son donne solite a lasciarsi amare da uomini di cui hanno paura; nelle case vestono dimesse, in istrada cercano di apparire; davanti alle Madonne si fanno il segno della croce; ricamano adagio, parlano in fretta, e sanno pochissime cose. Hanno capelli molto lucenti, labbra vive, calde, un po’ carnose; nei lor occhi pieni di gelosia ride il sole. Amano i profumi forti, i colori vivaci, gli uomini prepotenti, le canzoni d’amore; dicono malignit
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