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Aggiornato: 28 giugno 2025
Il Bürger portava opinione «che la sola vera poesia fosse la popolare». Quindi egli studiò di derivare i suoi poemi quasi sempre da fonti conosciute e di proporzionarli poi sempre con tutti i mezzi dell'arte alla concezione del popolo.
I. Lettera sul dramma «Demetrio e Polibio», cantato nel teatro Carcano, della quale si parla piú sopra. II. Sul «Cacciatore feroce» e sulla «Eleonora» di Goffredo Augusto Bürger. Fu ristampata dal Cusani nelle citate Opere edite ed inedite. Ristampata dal Cusani. IV. Del criterio ne' discorsi. Nel numero 4 del Conciliatore, 13 settembre 1818. Ristampato dal Cusani.
Povero vecchio inesercitato, ho penato assai a tradurli; ma pur finalmente ne sono venuto a capo. In tanta condiscendenza non altro mi stava a cuore che di farti conoscere il Bürger: però non mi resse l'animo di alterare con colori troppo italiani i lineamenti di quel tedesco; e la traduzione è in prosa.
Sappi dunque, o figliuolo, d'un pezzo di poesia italiana che ha qualche sorta di cognazione con questo del Bürger. Erasmo di Valvasone, verso la fine del canto terzo del suo poema La caccia, raccomanda a' cacciatori di non uscire mai alla campagna sprovveduti di una messa sentita e dell'aiuto invocato di tutti i santi.
L'opinione nondimeno che la poesia debba essere popolare non albergò solamente presso del Bürger, ma a lei s'accostarono pur molto anche gli altri poeti sommi d'una parte della Germania. Né io credo d'ingannarmi dicendo ch'ella pende assai nel vero.
Parola Del Giorno
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